Questa mattina l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato accompagnato dal Direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda ha visitato la prima RSA COVID pubblica a Genzano al termine dei lavori di ristrutturazione che hanno permesso di attivare da questa mattina anche il secondo modulo che vede la disponibilità di ulteriori 15 posti letto.
“Nulla dovrà essere più come prima andrà rivista completamente l’assistenza agli anziani – ha dichiarato l’Assessore D’Amato nel corso della visita – Quello di oggi è un potenziamento importante per la prima RSA COVID interamente pubblica e per questo voglio ringraziare l’Azienda per il grande lavoro che è stato svolto. Dopo l’attivazione del primo modulo solamente pochi giorni fa oggi di fatto si raddoppia la capacità di accoglienza e voglio esprimere un ringraziamento a tutto il personale, gli operatori per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo. Presto apriremo anche una RSA pubblica presso l’ex ospedale di Albano raccogliendo l’invito dei sindaci di Albano, Nemi e Lanuvio che ringrazio e sono stati già avviati i lavori da questa mattina”.
“Abbiamo terminato i lavori in tempi record, senza sosta – ha concluso il Dg Mostarda – ponendo un’attenzione importante su tutta l’impiantistica e i servizi. Sono stati rispettati gli standard di legge per il contenimento dei consumi energetici. Ogni stanza è dotata di climatizzazione e impianto di ventilazione a pressione negativa e ogni modulo può contare su 10 infermieri, 12 operatori socio sanitari. Gli ospiti possono già avere il supporto di un dietista, un assistente sociale e sono in arrivo fisioterapisti e psicologi. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno di tutto il personale che sta affrontando questa emergenza con passione e grandissima professionalità. Si è trattato di uno sforzo enorme che ha visto coinvolta l’intera Azienda che in poco tempo ha dovuto ripensare e rivoluzionare se stessa creando con rapidità ed efficacia nuovi percorsi, nuovi sistemi, nuove competenze. Azioni che hanno rimodulato l’intera rete ospedaliera aziendale e hanno generato nuovi servizi assistenziali alla persona. Un cambiamento radicale che ha coinvolto e coinvolge un’Azienda, la nostra, di oltre 3.000 dipendenti”.
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