Dal mega liceo all’università a Guidonia: parla il preside Ciccotti

Anche quest’anno il Polo Liceale e Tecnico di Guidonia Montecelio, di via Roma 298, guidato da Eusebio Ciccotti, ha ottenuto un alto gradimento da parte delle famiglie, nelle scelte dei ragazzi delle terze medie. Si sono iscritti 453 alunni ai sette indirizzi di studio: Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Musicale. Tecnico turistico quadriennale, Tecnico turistico quinquennale; AFM (Amministrazione, Finanza e Marketing). Il polo raggiungerà i 2118 allievi posizionandosi come la più grande scuola del Lazio e tra le più grandi in Italia.

Preside, non sono troppi gli allievi?

Noi abbiamo fatto un orientamento molto di basso profilo per evitare troppi iscritti, le aule sono quelle che sono. Purtroppo, molte famiglie conoscono la qualità dei nostri docenti, la grande vocazione inclusiva di questo Istituto, la ricca offerta formativa di otto indirizzi, quattro liceali e quattro tecnici, non possiamo nasconderci più di tanto. Poi, ad aumentare il numero degli iscritti, ci si sono messi i licei viciniori che hanno rifiutato iscrizioni a ragazzi del territorio, cui avevano, superficialmente, promesso il posto. Abbiamo avuto famiglie che ci hanno supplicato di accettare i propri figli e figlie, dopo la chiusura delle iscrizioni. Non potevamo gettarli in mezzo alla strada, o dire a ragazzi di 13-14 anni di andare in Istituti sull’Aurelia, in via Tuscolana o a Ostia. Da Guidonia, Sant’Angelo Romano o Palombara.


Sì ma non mi pare che vi siano iscritti al corso geometra? Come lo spiega?

È vero, infatti non abbiam fatto la prima geometri (CAT). Purtroppo è un indirizzo che sul territorio non va, nonostante ci siamo spesi molto spiegando che il “mattone”, le “ristrutturazioni” e il “verde” sono attività produttive. Purtroppo, notano i sociologi, nei momenti di crisi economica c’è una polarizzazione: o si va nei licei o nei professionali “sicuri” come l’Alberghiero o l’Agrario.

Come risolverà il problema delle aule?

Per quanto riguarda il Liceo delle Scienze Umane, sede ex Minniti, vanno ridistribuite le aule che condividiamo con la sede di Guidonia dell’IPIA “Olivieri” di Tivoli. Vi sono aule e spazi, assegnati all’IPIA, non utilizzati, che si tengono arbitrariamente chiusi, e che le famiglie dei liceali chiedono insistentemente di poter mettere a disposizione dei propri figli.

Invece, per la sede di via Roma e dell’ex Pisano abbiamo chiesto delle aule in legno lamellare da sistemare per settembre. Spero che Città Metropolitana (ex Provincia di Roma) e Regione Lazio riescano ad intervenire. Ho, con il prof Ugo Benini, vicepreside, ripensato gli spazi interni, adattando due laboratori in aule, più la tensostruttura che utilizzeremo. Ma siamo davvero in emergenza.

Vuole manifestare una sua lamentela?

Pur rispettando gli interventi dei politici sia “provinciali” che “regionali”, mi chiedo come mai il Liceo di Monterotondo (città di 43.000 abitanti) abbia avuto 30 aule e una palestra in legno lamellare, e Guidonia Montecelio (con 100.000 abitanti) zero aule. Come preside, non parlo di colori politici e di partiti, faccio solo notare che gli studenti di Guidonia Montecelio delle superiori sono sati tagliati fuori dalla nuova edilizia scolastica negli ultimi venti anni. In Guidonia non si è edificata una sola aula dall’anno 2000. Come dire che a Roma dal 1945 al 1965 non si fosse realizzata una casa popolare, una via, una piazza, una scuola. Le due città che hanno goduto di nuovi stabili scolastici sono state Tivoli e Monterotondo.

Scusi preside, sembra che lei ce l’abbia con Tivoli…

Figuriamoci! Proprio in questi giorni ho conosciuto il sindaco di Tivoli, il professor Giuseppe Proietti, persona preparata e squisita. Ho proposto un progetto formativo per le scuole di tutta l’area tiburtina. Passato il Covid-19 lo porremo in atto. Ma è incontrovertibile che Guidonia Montecelio, una città di 100.000 abitanti ospita solo 2700 studenti delle superiori. (Oltre il nostro Polo c’è il “Volta” di Tivoli con la sede di Guidonia). Mentre Tivoli, con 60.000 abitanti, ne ospita circa 4000. Significa che ogni giorno abitanti di Guidonia Montecelio debbono per forza recarsi a Tivoli, aumentando costi di spostamento e indice di inquinamento. Nessuna invidia, ci mancherebbe. Ma una constatazione di fatto. La spiego con una analogia storica. Se Tivoli, per cultura e storia, è il “Regno Unito”, Guidonia è, culturalmente, una ex colonia, con una sua dignità, a forte immigrazione, insomma è gli “Strati Uniti d’America”. È una grande città che ha diritto a più scuole secondarie superiori, più strutture sportive scolastiche, più indirizzi di studio, più presidi.

So che lei, anche come docente universitario, da tempo pensa ad un Dipartimento Universitario, quella che prima si chiamava Facoltà, da ospitare a Guidonia. Potrebbe spiegarci la sua idea?

Certo. Ne parlai quattro anni fa alla nuova giunta di Guidonia Montecelio. È arrivato il tempo di far nascere tra Guidonia e Bagni di Tivoli, a due passi dalla Tiburtina, dalla linea ferroviaria Roma-Pescara, e dello svincolo autostradale, un Dipartimento dei Beni Culturali e del Turismo. Con tanto di Casa per lo Studente. Ho inviato la mia bozza di idea al Ministro Dario Franceschini. Appena possibile il dipartimento di Arte, di Economia Turistica, di Lingue, del Polo Liceale e Tecnico, proporrà un tavolo al Liceo di via Roma, aperto a tutti i docenti, studiosi e operatori del territorio afferenti ai Beni Culturali e al Turismo. Ricordo che abbiamo due corsi di Turismo, uno quadriennale e uno quinquennale. Un convegno per creare un laboratorio di proposte. Vede, la nostra area, con Villa Adriana, Tivoli, Montecelio, Sant’Angelo Romano, Palombara, è una ingente ricchezza archeologica, artistica, culturale, oltre che un notevole potenziale economico-turistico e del benessere (si pensi alle Terme di Roma). Una Facoltà dei Beni Culturali e del Turismo attirerebbe studenti universitari e visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo. È un sogno che potrebbe diventare realtà. Da lasciare ai nostri figli.