Il consiglio comunale eletto dai cittadini a Guidonia Montecelio non ha più alcun potere decisionale. Il caso cave impazza, l’opposizione alza le barricate dopo l’ennesimo passo falso dell’amministrazione cinque stelle che ha “disatteso il voto in aula”. Imprese e sindacati hanno denunciato in maniera unitaria lo strappo nel tavolo nato per individuare una soluzione agli ostacoli burocratici posti dal Comune. Dinieghi su dinieghi alle proroghe delle autorizzazione, con l’effetto di condannare un settore che è stato fiore all’occhiello per questo territorio e il destino di centinaia di lavoratori. Due mesi di trattative annientate dalla linea del Comune che ha continuato non solo a mandare dinieghi ma ha impugnato le deliberazioni regionali che di fatto davano il via libera.
A distanza di poche ore dalla nota congiunta di imprese e sindacati, a parlare è l’intera opposizione, Pd, polo civico, FdI e Lega. L’indignazione è alle stelle perché proprio il consiglio comunale aveva votato una mozione proposta dal democratico Emanuele Di Silvio che impegnava il Comune a una strada di mediazione e una soluzione con la Regione. “A dispetto della volontà espressa all’unanimità dal consiglio comunale di Guidonia Montecelio, oggi bisogna purtroppo nuovamente constatare l’intenzione dell’amministrazione Barbet di disattendere gli impegni assunti a tutela del settore estrattivo – dicono i consiglieri – Dopo aver emesso dinieghi al proseguimento dell’attività estrattiva, mettendo in seria difficoltà l’intero settore e a rischio centinaia di posti di lavoro, la giunta targata Movimento 5stelle ha rilanciato la sua scellerata azione politica attraverso una delibera di Giunta numero 46 con la quale viene fatto ricorso al Capo dello Stato e impugnati i provvedimenti regionali, e le connesse istruttorie tecniche, che aprivano a soluzioni volte al superamento degli ostacoli burocratici, alla ripresa dell’attività estrattiva e alla tutela ambientale del territorio”.
Ormai a Guidonia i luoghi della democrazia sono quindi svuotati di funzioni. “Il tutto non tenendo minimamente conto della volontà del consiglio comunale che, soltanto poche settimane fa, aveva votato all’unanimità una mozione presentata dell’intera opposizione con l’intento di porre ‘in essere ogni utile iniziativa al fine di tutelare i lavoratori e le imprese del settore estrattivo. Ci troviamo di fronte a una scelta politica folle, priva di prospettive che rischia di affossare definitivamente un settore strategico, come quello estrattivo, con una inevitabile contrazione degli investimenti da parte degli imprenditori e gravi ricadute in termini economici e occupazionali per tutto il territorio. Come opposizione – concludono i consiglieri di minoranza – non solo non possiamo avallare tale presa di posizione, ma metteremo in essere ogni azione necessaria a tutelare i posti di lavoro, la continuità operativa del settore e l’ambiente”.
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