“E-li-gio, E-li-gio”, sono una cinquantina di persone a sfilare per il centro di Guidonia Montecelio, lo striscione e i manifesti a sandwich, in prima linea Gloria e Loredana che hanno organizzato la “passeggiata” per l’ex sindaco Rubeis. Un venerdì pomeriggio insolito nella terza città del Lazio dove in strada scendono i cittadini che vogliono mandare “un abbraccio virtuale” all’architetto agli arresti domiciliari dal 20 luglio del 2015, convinti che il ciclone giudiziario abbia spazzato via ingiustamente le buone opere per la comunità. Insolito certo perché inutile nasconderlo, è anche 5 agosto, alle spalle fiumi di polemiche sui social network dove è nata l’idea che tanto ha fatto discutere, e nella massima attenzione alle parole usate, “noi crediamo nella magistratura” dice Gloria, le donne con bambini al seguito e famiglie sono in corteo per offrire vicinanza umana e politica a un ex sindaco che è a processo per corruzione e concussione. E un po’ di effetto lo fa. Una storia di assunzioni, di abuso del potere pubblico. “Eligio, noi con te e tu con noi”, recita lo striscione di apertura che avanza veloce scortato dalle forze dell’ordine dalla stazione lungo via Roma fino alla sede del Comune. Quando arrivano sotto le finestre della stanza occupata fino a un anno fa da Rubeis e oggi dal commissario prefettizio scatta un lungo applauso, così Gloria spiega la marcia: “Manifestiamo per l’uomo, non gli è riconosciuto quello che ha fatto per la nostra Guidonia cresciuta grazie a Eligio e alla Giunta che ha mandato avanti progetti per la città, gli è dovuto come persona, la magistratura farà il suo lavoro, attendiamo, anche noi vogliamo la verità. Un grande abbraccio per lui che ci è stato vicino come uomo e come politico”. Gloria dà appuntamento a settembre, “faremo un’altra manifestazione e saremo di più”, volti noti nessuno, tranne una componente dell’allora staff, “sono venuta a guardare” risponde prima di aggiungere “il cerchio magico del sindaco non esiste più”. Si affaccia e poi però va via.
Gea Petrini
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