Home Cronaca Ciccotti: “Guidonia verso il suicidio politico, è guerra di tutto contro tutti”

Ciccotti: “Guidonia verso il suicidio politico, è guerra di tutto contro tutti”

Ciccotti: “Guidonia verso il suicidio politico, è guerra di tutto contro tutti”

È guerra di tutti contro tutti a Guidonia Montecelio, lo pensa il preside Eusebio Ciccotti che invia una lettera contributo dopo le ultime infuocate vicende della terza città del Lazio.

“Dispiace leggere di due splendide donne in politica, Giovanna Ammaturo e Loredana Terzulli, che “litigano” tra di loro, in Consiglio. Conosco entrambe le due nostre rappresentanti elette in Consiglio Comunale. Sono tutte e due intelligenti, oneste e, soprattutto, credono in una città proiettata verso un futuro migliore. Come conosco altri politici con i quali ho avuto occasione di parlare. I rappresentanti del PD, sempre attenti e solleciti verso i problemi della scuola. Naturalmente, per motivi scolastici, più volte ho incontrato, ricevendo fattiva collaborazione, il signor Sindaco, Michel Barbet, e diversi Assessori e Consiglieri del M5s. 

Meno occasioni ho avuto di scambiare opinioni con altri Consiglieri, quelli del Polo Civico, quelli della Lega, Forza Italia ed altri. Ma posso, en passant, ricordare che tutti hanno a cuore la vita scolastica, dall’infanzia alle superiori, della nostra città. Ritengo che tutti i nostri attuali Consiglieri, i quali hanno ottenuto la fiducia dei cittadini, siano persone motivate nell’impegno, chi al governo della città chi dai banchi dell’opposizione, circa un miglioramento sociale della nostra comunità cittadina. Ai nostri Consiglieri e amministratori si deve rispetto per il ruolo che essi ricoprono. 

Rispetto che debbono “rispettare” anche tra di loro. Talvolta accade, nell’agone politico, che la discussione si accalori. Bisogna però evitare i toni forti. Altrimenti noi adulti che esempio diamo ai nostri figli e nipotini? Ai nostri studenti? Non sto alludendo a un generico buonismo da instaurare, ma ai toni che debbono essere sempre rispettosi della dignità dell’essere umano che è dinanzi a noi, come direbbe Emmanuel Lévinas. Poiché quel signore o signora, quell’ “altro”, sei “tu”, aggiungerebbe Emmanuel Mounier. Inoltre l’altro, che sono io, già custodisce nel proprio intimo almeno una sua segreta sofferenza privata: perché caricarlo di altre pietre? L’altro ha una famiglia, ha dei parenti, ha degli amici. E quando lo offendiamo, oltre a causargli delle ferite che faticano a cicatrizzarsi, colpiamo le persone che gli sono accanto. 

Facendo così non contribuiamo a creare un clima sereno nella nostra comunità. Chi come me conosce poco la politica e vede dall’esterno questi accapigliamenti continui ha timore nell’avvicinarsi o addirittura nell’interessarsi di politica. Ossia della vita della polis. Come possiamo chiedere ad un nostro concittadino di recarsi a votare? Rischiamo il suicidio politico.

Come ci dà fastidio udire parolacce e bestemmie tra gli adolescenti mentre camminiamo per strada, così a tutti, bambini, adulti e anziani, reca disturbo sentire i politici che si offendono a vicenda. Evitiamo la guerra di tutti contro tutti, non massacriamoci a vicenda. Danneggeremo tutta la nostra comunità. Per carità, critichiamo e rimproveriamo, ma con garbo”.

Eusebio Ciccotti