La destra e il polo civico si presentano a riunione, il Pd manda a vuoto la convocazione a porte chiuse del sindaco di Guidonia Montecelio sulla chiusura delle cave. Scenario sempre più rovente, dopo che il Comune ha dato il via alle revoche delle autorizzazioni con il blitz di ferragosto mettendo in ginocchio le aziende costrette ai licenziamenti. Uno scontro sul piano formale che l’amministrazione cinque stelle ha inteso gestire andando anche contro le indicazioni condivise emerse dal tavolo regionale che si era impegnata a tenere in piedi. Proprio intorno agli esiti del vertice romano del 23 agosto, il sindaco ha chiesto ai capigruppo di opposizione di partecipare a un incontro nella sua stanza. Da una parte, chissà, un modo per aggirare la gaffe istituzionale che si è scatenata dopo che il sindaco, oltee che dagli assessori al ramo, si è fatto accompagnare al tavolo con regione, sindacati e imprenditori anche da due consiglieri comunali di maggioranza nella veste di presidenti di commissione. Senza contare che mentre diventano sempre più reali i licenziamenti, la tensione sociale monta insostenibile. Ma la convocazione è una chiamata “tardiva e pasticciata” per il polo civico che ha deciso comunque di aderire rispondendo “al grido di aiuto del sindaco”. Vuota invece la sedia del capogruppo piddì Simone Guglielmo, “l’unico posto dove chiarire è il consiglio”.
I civici partecipano critici. “Quanto affermato pubblicamente riporteremo ora al primo cittadino nell’incontro che ha richiesto. Incontro che certamente andava fatto mesi fa, prima di commettere danni forse irreparabili. Noi siamo ancora convinti che il sindaco e questa amministrazione dovranno dare conto del proprio operato direttamente in consiglio comunale, e quindi alla città. Riteniamo, inoltre, che l’assise debba essere convocata quanto prima. Intanto abbiamo deciso di rispondere, oggi, al grido di aiuto del sindaco che ci appare alquanto confuso. Gli chiederemo di presentarsi in consiglio per riferire le i motivi del suo agire di questi mesi e di ascoltare, insieme alla maggioranza ed all’opposizione, non solo i tecnici comunali ma anche i lavoratori, i sindacati e le imprese, e sopratutto che per la prima volta da quando é sindaco faccia poi seguire alle parole i fatti. É un dovere ed una sua responsabilità, sopratutto su un tema delicato come quello del settore estrattivo non può continuare a vivere la giornata. Come abbiamo detto lavoro, produzione, tutela dell’ambiente e rispetto della legge possono essere conciliate ed é compito dell’amministrazione trovare una soluzione”.
Il niet del piddì. Poche righe in una mail ma chiare. Il democrat Guglielmo a nome dei consiglieri ha declinato l’invito del sindaco. “Per quanto ci riguarda l’unica sede per informare e trattare questioni così importanti è il consiglio comunale. Invitiamo il sindaco a far convocare un consiglio sulle cave urgentemente”.
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