E’ l’Istituto Massimo di Roma, scuola paritaria cattolica della Compagnia di Gesù nel quartiere Eur, la prima struttura scolastica “Cellular free” della Capitale. Aderendo ad una proposta portata avanti da Lega e Forza Italia, ogni mattina tutti gli studenti, dalle elementari al liceo, devono lasciare i cellulari ai bidelli all’ingresso.
Riposti in un contenitore trasparente, dotato di etichetta di riconoscimento, i telefoni vengono poi sistematicamente riconsegnati al proprietario al termine delle lezioni. L’obiettivo, come chiarisce anche il direttore generale dell’Istituto, Padre Giovanni La Manna, è quello di aumentare la socializzazione tra gli alunni ed evitare le continue distrazioni, oggi non più limitate a soli messaggi.
Infatti oggi l’utilizzo di smartphone durante le ore di lezione è aumentato esponenzialmente. Se prima il problema era focalizzato sull’invio di qualche messaggio, oggi riguarda invece la visione di video, la navigazione in internet, fotografie e riprese video spesso non autorizzate.
Il divieto però, al Massimo, non riguarda tablet, Lim e personal computer quando sono in programma attivitàdidattiche che ne prevedano l’utilizzo, chiaramente sempre sotto la supervisione dei docenti.
La proposta di divieto di utilizzo del cellulare a scuola però, già da tempo realtà nelle scuole elementari e media francesi, non è piaciuta al Ministero, il quale si è schierato in favore dell’utilizzo di smartphone quale strumento utile per la didattica.
Virginia Gigliotti
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