Lavoratori delle cave nella piazza del Comune, domani mercoledì 4 aprile, i sindacati hanno proclamato infatti lo sciopero del distretto Tivoli Guidonia. Lo stato di agitazione è partito con i primi licenziamenti che hanno colpito gli operai a fronte del no dell’amministrazione di Guidonia a prorogare le autorizzazioni alle aziende. “Il Comune di Guidonia attraverso i suoi tecnici ha avviato una sistematica azione di contrasto all’attività di coltivazione del travertino romano – dicono dalla Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene – Fermo restando il nostro pensiero che questa attività abbia bisogno di una riforma nel rispetto della legalità, oggi chi sta pagando il prezzo di questa situazione sono i lavoratori. Per questa ragione mercoledì 4 abbiamo proclamato uno sciopero del distretto di Tivoli/Guidonia, con un presidio davanti al comune per chiedere di non penalizzare i lavoratori. E quindi di attivarsi al piu presto per la stesura di un piano organico di riordino del settore. Tutto questo richiede tempo, quel tempo che gli imprenditori si possono prendere e che noi non abbiamo. Chiediamo sostegno a questa iniziativa per accelerare un processo che sarebbe dovuto partire da molto tempo, ma che invece trova sempre ostacoli a tutto danno del lavoro”.
Intanto sul fronte politico il polo civico ha chiesto la convocazione di un consiglio straordinario. “Il polo estrattivo è il principale distretto industriale di questo territorio ed è inaccettabile che si perdano posti di lavoro. I sindacati dei lavoratori Feneal Uil, Filca Cisl, Cgil Fillea Roma e Lazio, relativamente al mancato rinnovo delle autorizzazioni, hanno opportunamente proclamato lo sciopero generale per mercoledì 4 aprile in conseguenza della perdita del posto di lavoro per 50 lavoratori che si aggiungono ai 37 già licenziati. Oggi – proseguono dal Polo Civico – assistiamo nei confronti del settore ad un’azione ostile su più fronti, che ci preoccupa fortemente e che speriamo non nasconda una strategia precisa. Ancora più preoccupazione emerge dal programma elettorale del sindaco Barbet che, sul tema, recita testualmente: avversione all’apertura di nuovi fronti di cava e la costituzione di un piano dismissione cave e ritombamento per le esistenti. Ci appare una scelta folle e vogliamo sperare che cimentandosi con il governo della cosa pubblica il sindaco abbia cambiato idea. L’azione sconsiderata dell’amministrazione Cinque stelle di Guidonia Montecelio, su questo tema, ha già avuto pesanti ricadute in termini economici ed occupazionali mettendo in pericolo lavoratori, famiglie e prospettive economiche, del nostro Comune e del limitrofo comune di Tivoli”.
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