Dalla pineta ai parchi chiusi stanno attaccando l’amministrazione cinque stelle su ogni fronte, ma è l’emergenza occupazionale scatenata dal caso cave a impegnare il polo civico senza se e senza ma. Così da metà agosto la formazione che conta su tre consiglieri delle liste Guidonia Domani e Il Biplano, sostiene la battaglia degli operai che da tre giorni presidiano notte e giorno la piazza del Comune. Una vertenza aspra, finita in un muro contro muro, con la palla di fatto passata in Regione dove si attendono nei prossimi giorni delle azioni, anche se ancora la definizione dei possibili effetti non è certo chiara. Tant’è che nelle ore della protesta, con lo sciopero generale e il corteo finito nella piazza (bianca di travertino), il consigliere civico Mauro De Santis di Guidonia Domani smonta l’impostazione che, alla crisi causata dalle revoche alle aziende uscite dal Comune, i cinque stelle hanno voluto fornire. “L’amministrazione sta sbagliando già a partire dal metodo. Una questione così complessa non può essere affrontata a partire da elementi puntuali, singoli, specifici. Perché questo fa arenare necessariamente la risoluzione della problematica. E’ solo con un inquadramento generale che tenga in considerazione le ricadute su ogni piano che si può uscirne fuori. Manca la visione di governo”. E la stoccata finale è per il sindaco Michel Barbet, assente la mattina dello sciopero dal Palazzo per impegni istutuzionale esterni, “sarebbe dovuto rimanere qui”.
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