Una risata vi aiuterà. È questo l’ultimo suggerimento arrivato direttamente da Anticoli sulla querelle, diventata affare social in meno di un giorno, che vede protagonista la giovane consigliera comunale di “Una Nuova Storia”, Irene Marinucci, e il cantante Giancane, autore di un pezzo richiamato dalla più giovane degli eletti per tirare le somme della Notte Verde. Il titolo dell’opera dell’autore romano, 36enne chitarrista del “Muro del Canto” che si è esibito domenica sera, “Vecchi di merda”, non è stato foriero di buone cose, forse, ipotesi molto vicina alla verità, per il contesto in cui è stato utilizzato.
A far saltare sulla sedia i tiburtini l’avvertimento (o augurio?) della consigliera che parlando del successo della tre giorni dedicata all’agricoltura ha precisato che “prima di diventare “una vecchia di merda” odierò più di tutti i radical chic dovunque loro si trovino sparsi per la mia città o per il mondo”. Una dichiarazione sicuramente figlia dell’entusiasmo, per carità, che però ha trovato un esercito di indignati pronti a passare al contrattacco armati di tastiere e condivisioni facebookiane. Tra richieste di scuse e una vignetta satirica firmata dal Rafagano, ad arrivare, nel pomeriggio di ieri pure la difesa in un altro amministratore, che non viene da Palazzo San Bernardino, come forse ci si sarebbe aspettato, ma da un comune vicino, quello di Anticoli Corrado. A siglare la missiva, arrivata con richiesta di pubblicazione in redazione, il delegato alla Cultura, Andrea Fabbi, che difende nell’ “ormai casus belli del concerto di Giancane”, come lui stesso lo definisce, la posizione della collega tiburtina.
“Non credo che l’intelligenza del popolo tiburtino non riesca a comprendere l’ironia, a tratti nera, dei testi del cantautore romano in questione. Sì, perché di ironia si tratta, tagliente, sboccata, dissacrante, ma pur sempre ironia”, esordisce Baldi che dopo un excursus sul concetto snocciolato tira fuori anche esempi di gruppi che hanno fatto la storia della musica italiana. Della serie: alzi la mano chi tra i critici più feroci della Marinucci (di una certa età chiaramente) non ha ascoltato gli Skiantos o Stefano Rosso nei meravigliosi anni ’70. “Non se ne voglia fare, in tale sede, una questione generazionale: il messaggio che voglio inviare, è principalmente un messaggio di distensione, e di maggior riflessione sul contesto, e sulla realtà effettiva di un messaggio musicale che vuole solo essere divertimento, ironia, a tratti sì, anche sgangherata”, precisa Baldi che ne manda uno direttamente alla consigliera tiburtina. “Ho letto del consiglio di essere super partes dato al consigliere Irene Marinucci (che non conosco, ho avuto occasione di scambiare con lei due veloci parole la sera stessa dell’evento). Anche io do un consiglio ad Irene: non lo essere, la politica non è attività imparziale”, dice l’assessore che per suffragare la sua tesi chiama in causa pure Carl Schmitt non dimenticando di dire qualcosa a chi si è offeso: “I cittadini hanno in mano lo strumento principe, il voto. Non rivotate Irene fra qualche anno dunque, se le sue scelte sono state così scandalose ed indigeste. Per come la vedo io, dal mio personalissimo punto di vista, continua così Irene: vedrai quanto il tuo già largo consenso assumerà delle dimensioni ancora maggiori. Prendile tutte le critiche che ti arrivano, analizzale, ringrazia chi ti critica, vedi se c’è qualcosa di buono da imparare da queste critiche: saprai tu meglio di me quali di queste siano solo strumentalizzazioni, e quali siano davvero sincere. Ai vecchi offesi, invece, un rispettoso suggerimento da un nipotino trentatreenne: ascoltatevi Vecchi di Merda, e fatevi una bella risata alla faccia di Giancane”. Chiaramente si accettano repliche delle repliche.
Anna Laura Consalvi
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.