Casape, il comune ha troppi debiti. Il nuovo Sindaco non giura

A pochi giorni dalla chiusura delle urne per Casape ci sono nuove gatte da pelare. A destare più di una preoccupazione sono infatti i conti pubblici del piccolo centro in Provincia di Roma, che a quanto pare ha debiti che si aggirano intorno a 1 milione e mezzo di euro. Una cifra enorme per casse piccole e non solo, che rende difficile la governabilità, almeno questo deve aver pensato il neo sindaco, Giulio Colagrossi, che una volta viste le carte ieri, nel corso del primo consiglio comunale, ha deciso di non prestare giuramento. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche, legate soprattutto all’opportunità di una scelta di questo tipo. “Vergognoso. Non abbiamo altro aggettivo per qualificare l’atteggiamento di un Sindaco che appena eletto (oggi c’è stata la prima seduta di insediamento del primo consiglio comunale legittimamente eletto dopo mesi di commissariamento) si è rifiutato di prestare giuramento. In pratica il Comune di Casape, a breve, sarà di nuovo commissariato!”, fanno sapere dal gruppo politico Partecipazione Popolare, che ha preso parte alle ultime elezioni con Matteo Pallante candidato alla fascia tricolore. “Le motivazioni: l’enorme debito di bilancio lasciato dalla precedente amministrazione, circa 670.000 €. Un debito incredibile, insostenibile quasi, del quale come Partecipazione Popolare eravamo ampiamente a conoscenza”, continuano. Numeri alla mano infatti il debito “nuovo” si è aggiunto a 657mila euro già rateizzati per 30mila euro all’anno fino al 2044. Una notizia, che secondo gli attivisti, non poteva non essere nota a Colagrossi. “Ma la domanda è un’altra: come è possibile che un candidato Sindaco non conosca la situazione in cui versano le casse del paese che aspira a governare? Come è possibile tanta sciatteria? Una classe politica che non si assume le responsabilità, che non prova a battersi per il bene dei suoi cittadini e che, di fronte alla prima problematica, scappa umiliando un paese intero che appena dieci giorni fa si era recato alle urne, è una classe politica indegna, vergognosa appunto”, concludono. Resta da capire quali saranno i prossimi passi e se per il comune la strada del dissesto sia comunque l’unica perseguibile.