Due mesi per raccontare le potenzialità espressive della carta da parati. Si intitola “Le stanze di Ferenc” la mostra che dal 17 dicembre al 17 febbraio riempirà le sale della Villa d’Este, capolavoro del giardino all’italiana famoso in tutto il mondo per i suoi giochi d’acqua. Si tratta dell’esposizione dei progetti più interessanti, in tutto 14, presentati in risposta al bando con cui la Villa, diretta da Andrea Bruciati, ha voluto trovare idee per rivestire l’originaria tappezzeria ottocentesca dal raffinato ramage floreale dell’appartamento che fu del musicista Franz Lizst. “Il progetto è in assoluto il primo in Italia ad indagare le potenzialità espressive della carta da parati nel XXI secolo, un medium ingiustamente ritenuto privo di appeal e secondario secondo il pregiudizio dei più, ma che ora torna all’attenzione in un contesto, quale quello estense, unico nel rappresentare l’essenza della bellezza e il suo senso del meraviglioso”, fanno sapere gli organizzatori. Si tratta della prima di una serie di iniziative che tratteranno il tema della sperimentazione delle tradizionali tecniche artistiche con l’obiettivo di rinnovarle. Ecco gli autori selezionati:
Serena Bellini (Trieste, 1969)
Thomas Braida (Gorizia, 1982)
Marcella Brancaforte (Catania, 1963)
Linda Carrara (Bergamo, 1980)
Roberta Di Laudo (Agnone, 1994)
Maria Grazia Galesi (Scicli, 1988) e Sasha Vinci (Modica, 1980)
Eva Germani (Riccione, 1973)
Mariangela Levita (Aversa, 1972)
Daniele Marzorati (Cantù, 1988)
Silvia Moro (Milano, 1971)
Simone Pellegrini (Ancona, 1972)
Giusy Pirrotta (Reggio Calabria, 1982)
Matteo Stucchi (Clusone, 1992)
Sulltane Tusha (Durazzo, 1988)
Le proposte sono realizzate su tessuto da FIB (Fotoincisione Industriale Bergamasca), sponsor tecnico dell’iniziativa.
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