di Alessandro Galastri
Periodo non positivo in casa Tivoli Calcio 1919, con la squadra di mister D’Aniello reduce domenica scorsa dalla terza sconfitta consecutiva nel girone B di Promozione. Situazione di classifica ora molto delicata, con Urbani e compagni che si trovano al terz’ultimo posto con 13 punti in 14 incontri disputati, in piena zona playout. Nel giorno del suo trentaduesimo compleanno, abbiamo sentito il parere del capitano Damiano Lanciano, uno dei giocatori più rappresentativi della compagine amarantoblù, nonché uno dei più attaccati alla maglia e ai colori della propria città d’appartenenza.
Damiano, innanzitutto tanti auguri di buon compleanno. Forse pensavi di festeggiarlo meglio, visto che venite da un periodo non brillantissimo. Quali sono le cause e quali i rimedi per uscirne?
Perdere 4 partite consecutive è una cosa veramente brutta, le cause possono essere tante, e vanno analizzate con calma e ponderatezza. Il miglior rimedio per venirne fuori è quello di rimanere compatti, remando tutti dalla stessa parte come stiamo facendo, continuare ad allenarsi bene e lottare fino all’ultimo per ottenere questa benedetta salvezza.
Recentemente da vero capitano quale sei hai spronato la squadra a dare di più, lamentandoti al tempo stesso anche di certi atteggiamenti da parte dei direttori di gara, le cui decisioni soprattutto ultimamente non vi hanno sicuramente aiutato.
Bisogna sempre dare di più, anche quando le cose vanno bene, e non bisogna mai porsi limiti. Per quanto riguarda i direttori di gara si è trattato più che altro di uno sfogo, perché avevamo appena perso una partita giocata alla grande negli ultimi minuti di gioco, a causa di una svista clamorosa del guardalinee. Cerco di essere sempre il più educato possibile, ma la presunzione e l’arroganza di alcuni direttori di gara mi manda fuori di testa, anche se alla fine siamo sempre noi giocatori a rimetterci, visto che poi gli arbitri utilizzano come arma a loro favore i cartellini.
Il rapporto con i tifosi rimane intatto o qualcosa si è incrinato? Cosa ti senti di promettere loro?
Assolutamente no. Il rapporto è ottimo, quando capita (quest’anno a dir la verità spesso) che ci tirano le orecchie, lo fanno perché amano alla follia questa squadra e questi colori. Non ci chiedono la vittoria, ma di lottare fino alla fine, hanno grinta da vendere, ne servirebbe un po’ di più anche a noi. L’unica promessa che posso fare è che questa squadra non mollerà di un centimetro, combattendo ogni partita con il coltello tra i denti.
Ci hai confessato che questo sarà il tuo ultimo anno da calciatore. Cosa chiedi al 2017 dal punto di vista sportivo? Ti stai già preparando per fare l allenatore o pensi di uscire definitivamente dal mondo del calcio?
Dal 2017 sportivamente mi aspetto la salvezza. Poi non credo che farò l’allenatore, mi dedicherò alla famiglia e al lavoro. Non abbandonerò completamente il mondo del calcio, mi piacerebbe rimanere all’interno della Tivoli 1919 con un ruolo modesto, ma con la voglia di aiutare a migliorare quelle piccole cose che ancora non vanno.
Sei uno dei difensori più forti della categoria. Non pensi che con i tuoi mezzi avresti potuto ambire a traguardi più importanti nella tua carriera?
Non penso di essere uno dei difensori più forti della categoria, mi reputo un buon giocatore dai grandi valori morali e con un grande spirito d’attaccamento per la maglia che indosso. Traguardi più importanti? Penso che ho giocato dove ho meritato, forse con un carattere diverso, meno timido, nel momento in cui mi sono affacciato nel calcio dei grandi avrei potuto fare qualcosa di più, ma nel calcio come nella vita devi essere furbo, e io non lo ero, ero semplicemente un buono e uno genuino. Ma comunque non posso e non voglio lamentarmi, perché evidentemente doveva andare tutto così.
Il futuro della Tivoli 1919 come lo vedi? A tuo parere esistono i presupposti per crescere e tornare agli splendori e agli albori di un tempo?
Il futuro è incerto, come incerto è ormai in generale nella vita quotidiana. L’attuale dirigenza sta facendo il massimo, ma per ambire in alto c’è bisogno di molto di più, a partire dalla semplice struttura dove potersi allenare. Tuttavia sono una persona positiva, per questo credo che la Tivoli 1919 tornerà dove merita.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.