Home Cronaca Bufera su Barbet, i genitori di Setteville: “Ci prende in giro, bambini trattati come pacchi”

Bufera su Barbet, i genitori di Setteville: “Ci prende in giro, bambini trattati come pacchi”

Bufera su Barbet, i genitori di Setteville: “Ci prende in giro, bambini trattati come pacchi”

La scuola di Setteville sarà riconsegnata domani dopo l’intervento contro i topi, per la riapertura bisogna aspettare i passi formali, ma la gestione del caso diventa uno scandalo vero e proprio dopo tre settimane di emergenza, lezioni perse, e proteste dei genitori. Gli stessi che ora scrivono una lettera di fuoco al sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet, accusandolo di rigirare i fatti per mistificarli di fronte all’opinione pubblica, nel gioco – è chiaro – di scaricare sempre la responsabilità. La scintilla dell’incendio venerdì scorso, quando molte famiglie scendono in strada davanti al plesso della Garibaldi di via Todini per ottenere risposte vista la presenza dei roditori nell’edificio nonostante il primo passaggio di sanificazione. Il Comune impone una nuova chiusura, e la dirigente scolastica chiede all’amministrazione locali alternativi provvisori per evitare i doppi turni, osteggiati dai genitori. Non se ne fa niente, nel senso che i locali non spuntano fuori, si va avanti nelle rimostranze delle famiglie con i turni pomeridiani, finché il sindaco ieri non produce una comunicazione alla scuola, resa pubblica poi anche oggi attraverso i social. In sostanza Barbet dà la colpa alla dirigenza scolastica dei doppi turni, sostenendo di aver messo dei locali alternativi a disposizione già da venerdì scorso e che quindi la turnazione pomeridiana è stata una decisione unilaterale della preside. Un’accusa grave e la dirigente scolastica non sta a guardare. Così in una nota smentisce punto per punto la versione del sindaco, “stigmatizzando” i contenuti, falsi. La preside ribadisce che il Comune “non ha messo a disposizione concretamente alcun locale”: non solo, prima di riaprire, l’istituto adesso attende la copia della relazione tecnica e il parere della Asl. Nella polemica rovente entrano i genitori dell’istituto Garibaldi. “Oltre il disagio che stiamo subendo, ci sentiamo presi in giro da lei e dall’amministrazione comunale – scrivono al sindaco nella lettera – siamo mamme, papà ma anche avvocati, ingegneri, giornalisti, casalinghe, impiegati, operai e tanto altro. Siamo in grado di leggere ed ascoltare ma soprattutto capire quando si sta usando una propaganda millantatoria per rigirare l’opinione pubblica a proprio favore e per uscirne puliti, mettendosi ai ripari. Mentre l’amministrazione si impegna a scrivere comunicati debitamente pubblicizzati online, noi genitori corriamo da una parte all’altra per gestire l’emergenza della turnazione pomeridiana, scelta dalla Dirigente solo ed unicamente perché non vi erano locali alternativi, al contrario di quello che voi dichiarate pubblicamente”.

La lettera dei genitori: siamo indignati

“Siamo indignati non solo perché diffondete informazioni non corrette ma anche perché invece di impiegare il tempo in esercizi di stile dietro una tastiera pensando al ritorno in termini di popolarità e favore della cittadinanza, avreste dovuto dedicare fattivamente quel tempo alla ricerca e all’individuazione di locali alternativi, mettendo a disposizione delle famiglie mezzi pubblici e/o privati per rendere fruibile la nuova collocazione. Bambini considerati come pacchi postali da parcheggiare alla bell’e meglio. Genitori che corrono da una parte all’altra della città cercando di tamponare l’emergenza, rimanendo a galla nonostante tutte le difficoltà che uno sconvolgimento tale comporta, per tutelare l’istruzione dei propri figli, anche quando questa dovrebbe essere un diritto garantito. Famiglie con più bambini che non riescono ad essere contemporaneamente in due plessi diversi e che sono costrette a spartirsi i figli con altri genitori. Bambini con disabilità che non possono andare a scuola perché non hanno i mezzi per farlo. Altri con terapie particolari che non possono andare a scuola di pomeriggio. Soldi buttati in attività extrascolastiche che i nostri figli non stanno frequentando e non potranno recuperare. Una classe comunale che non si sa neanche dove sia stata collocata. E ancora bambini della materna che possono andare a scuola solamente due volte a settimana e tanto altro ancora che non elenchiamo perché non ci basterebbe una pagina di giornale. 

“Fate politica senza ascoltare il popolo”

“Abbiamo chiesto aiuto ripetutamente con tutti i mezzi a nostra disposizioni – continuano – pec, manifestazioni, giornali e gli unici a rispondere al nostro grido sono stati i genitori stessi, i quali hanno capito che non erano tutelati da nessun’amministrazione ed hanno organizzato gli spostamenti aiutandosi gli uni con gli altri dove possibile. Questa si chiama comunità e non la vostra! E adesso voi ci dite di aver sempre avuto i locali e che la nostra Dirigenza ha scelto unilateralmente e che stiamo portando i nostri figli a scuola 4 ore di pomeriggio senza che ci sia una reale motivazione? Grazie amministrazione comunale, grazie signor sindaco, adesso è tutto chiaro: voi fate politica senza ascoltare la voce del popolo!”. Firmato: i genitori dell’Istituto Comprensivo Garibaldi. Quando invece dei comunicatori, parla la città.

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