Suspense alle stelle (e tensioni), Andrea Di Palma ha convocato una conferenza stampa per domani in sala Giunta. Riunioni a getto continuo, l’ultima stamattina nella stanza della Cultura con l’alleato di ferro del sostituto, cioè Fratelli d’Italia. Sembra che la settimana di pressing sui dissidenti non sia andata a buon fine, così il facente funzioni è poco convinto di ottenere sponda dai quattro contrari, caso nel quale (il pareggio) avrebbe persino esercitato il voto in Aula, se decisivo per la vittoria e la sopravvivenza. Ma i margini non ci sono e a quanto pare le dimissioni potrebbero essere a questo punto l’offerta finale di pace servita sul tavolo dei dissidenti, soprattutto per Anna Maria Vallati e Mario Valeri. Si aprono allora due strade: la prima, le eventuali dimissioni convincono qualcuno dei dissidenti a votare il Bilancio lunedì, il consiglio resta in piedi e Di Palma ha anche 20 giorni di tempo per ritirarle (come per il sindaco). Seconda possibilità, nonostante il passo indietro del facente funzioni, i dissidenti restano compatti sul no al Bilancio, e quindi lunedì (partita dell’Italia permettendo) comunque si boccia e tutti a casa. Di certo sarà un venerdì ad alta tensione: l’ipotesi delle dimissioni infatti non piaceva a Fratelli d’Italia (che ne faceva una questione di principio al grido di “no ai ricatti”) e spaccava anche quel che resta della Forza Italia al governo (Venturiello favorevole, Mazza contrario). Si capirà meglio oggi pomeriggio, dopo il consiglio delle 17 che sancirà l’entrata in assise di Elvira Romano, il centrodestra si chiuderà nel solito vertice che sarà di sicuro animato. redpol
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