Diciassette interrogazioni cadute nel vuoto, che non hanno mai ottenuto riposta. Il caso finisce alla Procura della Repubblica di Tivoli, la consigliera Giovanna Ammaturo di Noi con Salvini denuncia il sindaco cinque stelle di Guidonia Montecelio Michel Barbet per omissione d’atti d’ufficio. Una bufera annunciata viste le richieste, ripetute, della consigliera di opposizione in Aula e in conferenza dei capigruppo. Ma niente si è mosso, Barbet pur avendo in base al regolamento comunale 20 giorni di tempo, non ha mai riposto né su carta né a voce. Si parte da luglio, con l’interrogazione sul teatro Imperiale, quindi la costituzione di una commissione speciale per la mafia bianca di Guidonia, l’avvocatura, i debiti fuori bilancio, il bando dei tributi, e ancora a settembre l’interrogazione sulla vendita sui marciapiadi da parte dei negozi di ortofrutta, poi l’emergenza dell’acqua non potabile, i presidenti di seggio lenti, le strade del Pip, il mancato pagamento delle fatture alle ditte. Ammaturo ha poi presentato – ancora senza riposta – l’interrogazione sul caso di Albuccione, sui lavori pubblici, sull’evasione della tassa sui rifiuti, sulla commissione casa della passata consigliatura.
“Il sindaco, ignorando sistematicamente le istanze dell’opposizione – scrive Ammaturo nella denuncia – ha posto in grave crisi la dialettica consigliare che garantisce il funzionamento democratico dell’istituzione e della pubblica amministrazione. Aver infranto in modo palese e sprezzante le disposizioni del regolamento del consiglio, mortificando i componenti, il consiglio stesso e le funzioni. Questa condotta è fonte di malcontento e di disaffezione nei riguardi delle istituzioni che comporta, come è noto, anche la sempre crescente astensione nei riguardi della partecipazione alle elezioni”. Violazioni di leggi e regolamenti che per la Ammaturo pregiudicano il lavoro stesso del consigliere, tali da giustificare lo scioglimento del consiglio comunale.
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