Suona l’ora dei big nazionali a Mentana con l’arrivo di Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del consiglio, che ieri pomeriggio ha presenziato l’evento nella Galleria Borghese. Oltre alla Boschi erano in presidenza Aldo Cerroni, candidato dell’uninominale alla Camera, Emanuele Di Silvio quarto posto del plurinominale, il romano Roberto Morassut, candidato plurinominale al Senato ed il senatore Carlo Lucherini, candidato uninominale al Senato. A dirigere i lavori la segretaria del circolo cittadino Serena Pandolfi. All’attacco degli avversari politici è partito subito il deputato uscente Roberto Morassut. “Non si può lasciare il Paese in mano alla destra e al Movimento 5 Stelle. Dalla parte nostra c’è stata la lotta alla precarietà, l’aiuto ai più deboli e il decreto sicurezza proposto dal ministro dell’interno Marco Minniti”. Fra tutti i candidati il “marziano”, come si è autodefinito, era proprio Aldo Cerroni, con un forte profilo civico negli ultimi anni e in particolare nell’ultima tornata elettorale a Guidonia dove è stato il candidato sindaco di un cartello di liste civiche.
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Ora con questa candidatura da deputato, Cerroni torna a riaffacciarsi dalle parti del centrosinistra. “Dal canto mio – ha commentato – questa candidatura è frutto di una logica tutta territoriale. La mia avversaria della Lega Nord non percorre queste strade. A differenza della squadra schierata dal Pd che può contare su persone serie e preparate, che vivono in queste zone e per loro si impegnano e si battono. Serve un impegno forte per i comuni di prima fascia. È un punto cardine del mio programma. Per i paesi e le città nell’hinterland delle grandi metropoli è necessario un aiuto straordinario da parte del governo centrale. Sono troppi i servizi che queste amministrazioni comunali devono garantire ad una popolazione in continua crescita, dovuta alla vicinanza dei grandi centri, come Roma nel nostro caso. Penso ai servizi sociali, alla scuola, alla mobilità. Da soli, purtroppo, non ce la possono fare”. Un saluto è arrivato anche dal senatore uscente Carlo Lucherini. “La mia battaglia è doverosa per la mia storia politica. In questi giorni dobbiamo mettercela tutta”.
Boschi: “Siamo persone normali che realizzano le cose”. E’ di grinta che parla Maria Elena Boschi che, a suo dire, deve spingere i militanti del Partito democratico in queste ultime due settimane di campagna elettorale, superando le divisioni interne e unendosi sui valori comuni. La sottosegretaria sciorina quelli che ritiene i successi dei governi Renzi-Gentiloni e del partito democratico. “Siamo usciti dalla crisi occupazionale e stiamo tornando a crescere. Per quanto riguarda il discorso del lavoro femminile una donna su due non lavora ed è necessario, inoltre, diminuire il divario salariale in questo senso”. Sulla scuola Boschi difende l’alternanza scuola-lavoro fulcro della “buona scuola” renziana. “Abbiamo creato una connessione tra scuola e mondo del lavoro, oltre ad aver portato a 450 milioni di euro il fondo per la non autosufficienza”. Non dimentica, inoltre, la battaglia sui diritti civili che ha caratterizzato buona parte dell’ultima legislatura. “Abbiamo messo in piedi un cantiere dei diritti, penso alle unioni civili, al divorzio breve, al biotestamento e alle legge “Dopo di noi”, tutto questo prima non c’era. Penso che per difendere i diritti dei più deboli ci voglia una grande forza politica come il partito democratico. Chi vota ad altri partiti di sinistra non fa altro che aiutare la destra”. La chiosa è sul mantra della normalità che dovrebbe contraddistinguere anche l’establishment piddino. “Siamo persone normali e che non urlano, abbiamo un programma serio e concreto con tutte le coperture necessarie”.
Vincenzo Perrone
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