“Basta fiori sulla Nomentana”. L’appello di Federico, è rimasto illeso dopo un brutto incidente

di Francesco Morini

Da Mentana fino allo svincolo del Grande raccordo anulare si contano gli alberi tristemente adornati di fiori a ricordo delle vittime della strada. E l’incidente di giovedì – nel quale è rimasto coinvolto Federico, 27enne di Tor Lupara, – riporta in primo piano la questione sicurezza stradale in via Nomentana.

Il fatto – Intorno a mezzogiorno, all’altezza di Colleverde, la Smart guidata dal giovane sbanda e si ribalta. “Ho perso il controllo per evitare una moto. – spiega Federico – per fortuna andavo piano, forse a meno di 50 chilometri orari, e non mi sono fatto quasi niente”. Federico infatti esce a fatica dall’auto capovolta con una mano leggermente ferita e qualche acciacco qua e là. “Sono stato fortunato. – racconta – Ad altri non è andata così bene”.

Indice puntato – Troppi i fattori di rischio. A partire dagli alberi che costeggiano la via e che rappresentano ostacoli letali per i mezzi che finiscono fuori strada; passando per la scarsa illuminazione notturna, le pessime condizioni dell’asfalto e la mancanza di guard rail lungo i margini. Anche se poi l’eccessiva velocità resta sempre la causa principale degli incidenti più gravi.

Usate la testa – “E’ successo tutto in un attimo. – riprende Federico – Alla guida, e questo lo dico specialmente ai più giovani, si deve sempre usare la testa. Però credo sia anche giusto denunciare le condizioni della strada che lasciano a desiderare. Io sono stato fortunato perché c’era il guard rail. Se non ci fosse stato sarei finito contro una pianta e credo che sarebbe finita male. In questa zona ci sono troppi incidenti. Poco tempo fa è morta una ragazza”.

Il ricordo – Federico si riferisce a Valentina, di soli 22 anni, morta nello stesso tratto di via Nomentana un sabato notte dello scorso gennaio. Erano più o meno le tre quando la Fiesta sulla quale viaggiava la ragazza è uscita di strada centrando in pieno un pino. Valentina è deceduta poco dopo l’arrivo in ospedale. Oggi su quell’albero le sue foto, fiori, il ricordo degli amici e la speranza che non capiti mai più.