Home Cronaca Asl Roma 5, troppe carenze: i comitati dei cittadini scrivono a Mattarella

Asl Roma 5, troppe carenze: i comitati dei cittadini scrivono a Mattarella

Asl Roma 5, troppe carenze: i comitati dei cittadini scrivono a Mattarella

Una lunga missiva con cui chiedere finalmente maggiori risorse per un territorio grande e troppo spesso dimenticato come quello della ASL Roma 5. Lo hanno scritto nero su bianco Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Associazione Pro Salute Onlus Monti Prenestini e il Comitato Libero “A difesa dell’Ospedale di Colleferro”, che hanno preso in mano carta e penna per cercare di dare una scossa alle istituzioni di ogni ordine e grado e portare a casa un miglioramento concreto per la qualità della vita di oltre 500mila persone. Il tema, purtroppo, è sempre lo stesso: la carenza di personale e di strumentazioni valide per dare un’assistenza sanitaria concreta ad un bacino di utenza grande che troppo spesso si è ritrovato senza risposte al netto delle costanti richieste avanzate da chi vive ogni giorno disagi e mancanze che rischiano di diventare croniche: “Nonostante questo continuo impegno civico, gli accorati e prolungati appelli del nostro Movimento, dei Comitati e delle Associazioni locali sono rimasti inascoltati, ci vediamo costretti, pertanto, a fare appello alla S.V., in qualità di Garante Istituzionale dei Diritti Costituzionali dei Cittadini –.  Scrivono nella lettera inviata tra gli altri al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a quello del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza e ai colleghi della Regione Lazio, da Nicola Zingaretti a Alessio D’Amato, rispettivamente Governatore e Assessore alla Salute – Chiediamo di voler opportunamente controllare, con tutti i mezzi, la cronica gravità della inadempienza costituzionale esistente, stimolando e richiamando gli organi competenti, affinché ottemperino alle loro funzioni, ascoltino le organizzazioni civiche interessate e promuovano, stimolino e controllino a loro volta che venga ricostituito un servizio sanitario territoriale efficace ed efficiente nel rispetto delle esigenze dei cittadini”. L’elenco che ne segue è presto fatto: aumento dei posti letto per acuti; potenziamento dei servizi ambulatoriali territoriali e di assistenza domiciliare; acquisto non più dilazionabile di macchinari e tecnologie (qui lo sguardo si posa sull’Ospedale di Palestrina); assunzione in pianta stabile di personale medico; realizzazione di un congruo numero di posti letto di terapia intensiva; potenziamento della rete di emergenza sanitaria territoriale, anche tramite la dotazione di almeno tre ambulanze con medico a bordo; riconversione di uno degli ospedali aziendali chiuso da anni (ad es. Palombara Sabina) in struttura sanitaria permanente per le emergenze sanitarie, così come raccomandato dall’OMS e dal Piano Nazionale per le Pandemie; integrazione di quei Servizi o Reparti attualmente carenti o mancanti del tutto. Una lista senza dubbio piena ma che oggi più che mai, vista anche l’emergenza Covid-19 che ancora non ci lasciamo del tutto alle spalle, diventa necessariamente da realizzare. 

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