Niente mobili e confusione sui pasti, polemiche sull’asilo nido comunale di Guidonia Montecelio. La prima battaglia siglata dalla neo consigliera di Fratelli d’Italia Arianna Cacioni, è un’interrogazione sul “caos che ha caratterizzato l’avvio di gestione della struttura Il giardino di Elisa” che costa alle casse pubbliche 350mila euro per l’anno scolastico. Tanti i reclami dei genitori e nessuna azione da parte dell’amministrazione cinque stelle, l’accusa della Cacioni è sostanziata da un book fotografico sui disservizi dopo il sopralluogo di giovedì scorso. “Ho potuto constatare personalmente la mancanza del mobilio: banchi, sedie, culle, comprese le attrezzature per la cucina, che da capitolato d’appalto dovevano essere presenti al momento dell’apertura. Ai genitori, che pagano una retta d’iscrizione al comune, è stato chiesto nei primi giorni di portare da casa pannolini, salviettine e altri beni necessari in quanto la struttura ne risultava sprovvista, tutto materiale che da capitolato d’appalto doveva essere fornito dal gestore del servizio”.
Anche sul fronte pasti non è filato tutto liscio, visto che si è aperta una questione sul numero di pasti distribuiti, “il pranzo sarebbe incluso – spiega la consigliera – mentre la merenda dovrebbe essere portata da casa, è stata l’ennesima richiesta avanzata alle mamme e ai papà, a fronte di una gestione che da contratto è omnicomprensiva rispetto ai bisogni dei piccoli fruitori dalle otto del mattino alle diciassette”. Fuori no va meglio, considerando che è un’asse di legno a separare il giardino dell’asilo da parco dei frutti, “rendendo l’area esterna della struttura non sicura e oggetto di possibili incursioni di malintenzionati, effettivamente accadute nel corso dell’estate. Comprendo la preoccupazione dei genitori, si tratta di un servizio importante che consente di continuare a lavorare anche dopo l’arrivo di un figlio, per questo l’amministrazione si deve far carico di garantire la sicurezza e il benessere dei bambini piccoli che vengono affidati alla struttura. Meglio sarebbe stato rimandare l’apertura per evitare così tanti disservizi”. Prossimo passo, la richiesta di incontro con il dirigente e l’assessore al ramo. redpol.
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