“La nostra agenda ambientale non è compatibile con l’apertura di questo impianto di Tmb”. Il sindaco Mauro Lombardo non si arrende, l’apertura dell’impianto Tmb all’Inviolata avvenuta in fase di collaudo in questi giorni, non è un esito accettabile per la città e per il suo leader politico che si trova, a pochi mesi dall’insediamento, con una pesante partita da gestire. Dopo l’ordinanza di Roberto Gualtieri che in urgenza ha deciso di accelerare l’accensione dell’impianto a causa dell’emergenza romana, Lombardo ha chiesto coinvolgimento, massima trasparenza delle fasi decisionali. E così non è avvenuto. Per l’ennesima volta le decisioni sono passate sopra la testa dei cittadini e del Comune. Adesso Lombardo ha convocato gli enti coinvolti per andare a fondo di alcuni aspetti che non sono chiari.
Lombardo vuole risposte
“L’avvio della “fase di start-up” del Tmb dell’Inviolata – dice il sindaco – impone che su tutto l’iter amministrativo che sta portando all’avvio dell’impianto venga fatta la massima chiarezza. Al momento, purtroppo, occorre registrare che su alcuni aspetti di questa complessa procedura ci sono dei passaggi che lasciano alcune perplessità. Pertanto, come annunciato nei giorni scorsi, ho convocato una riunione con gli Enti interessati dalle procedure inerenti l’approvvigionamento idrico dell’impianto e la strada di accesso alla struttura. Per quanto riguarda l’utilizzo dei pozzi vogliamo chiarire se ci possano essere ripercussioni sulla bonifica della vicina discarica e sui gradienti interni al polder. Per quanto riguarda la strada, invece, occorre appurare se non insistano vincoli o restrizioni al transito dei mezzi pesanti”.
L’attacco a Gualtieri
“Questi per la nostra Città sono giorni di profonda amarezza. L’avvio della “fase di start-up” dell’impianto di TMB, realizzato in prossimità del parco regionale archeologico-naturale dell’Inviolata, rappresenta un evento negativo e di forte impatto per la collettività. Una decisione politica e amministrativa determinata dall’incapacità del Comune di Roma di chiudere il ciclo di smaltimento dei rifiuti nel proprio territorio ricorrendo, quindi, a un provvedimento commissariale per farlo in un comune dove la raccolta differenziata dei rifiuti sfiora il 70%. La nostra contrarietà a questo provvedimento non è ideologica, ovviamente, ma legata alle molteplici perplessità più volte evidenziate dal Municipio e dalle Associazioni ambientaliste locali. Il Sindaco di Roma Capitale, della Città Metropolitana nonché Commissario Straordinario ai rifiuti Roberto Gualtieri, di fatto, sta determinando una situazione di preoccupazione sociale e ambientale di cui mi farò carico e interprete nelle sedi istituzionali e politiche preposte.
L’appello ai cittadini per fare fronte comune
“Spero e confido che la Città ci sia vicina in questo momento di difficoltà – conclude Lombardo – per fare fronte comune nella difesa di quella Guidonia Montecelio migliore che ci siamo impegnati a realizzare nel corso della consiliatura. Stiamo, d’altronde, ragionando sugli impegnativi e sfidanti temi dell’economia circolare e quelli indicati nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo da perseguire, anche a livello di singolo Comune, è quello di soddisfare gli attuali bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future. L’economia circolare è intesa come un modello di competitività che riesca a contemperare le esigenze delle persone e quelle dell’ambiente. Dobbiamo passare dalla cosiddetta “economia lineare”, basata sulla produzione di un bene, il suo consumo e il successivo smaltimento, a una “economia circolare” dei rifiuti che ne preveda il riutilizzo. Guidonia Montecelio continuerà, con determinazione e convinzione, a incentivare quella raccolta differenziata entrata, ormai nelle abitudini dei cittadini. Roma smaltisca la sua indifferenziata nella Capitale. Com’è è giusto che sia”.