Ha festeggiato un anno di attività martedì 11 ottobre l’hospice del Medicus, struttura di Tivoli del Gruppo Ini a 12 mesi dall’inaugurazione del nuovo reparto con nove posti letto residenziali e 36 domiciliari. “Dopo un anno il bilancio è estremamente positivo: 250 famiglie sono state supportate – spiegano dalla struttura sanitaria – sia dal punto di vista sanitario che umano nel delicato percorso di accompagnamento ai propri cari e numerosi anche gli attestati di gratitudine, per un servizio che in così poco tempo è già diventato centrale e indispensabile nel territorio”.
La centralità di un servizio come l’hospice
E’ stata l’occasione anche per sottolineare la centralità di un servizio, come quello dell’Hospice, che riporta alla ribalta il tema della dignità del paziente e del “fine vita”, spesso trascurato nel dibattito sanitario e invece così importante in tante realtà territoriali e concretamente a supporto di tantissime famiglie gravate dal peso di un’assistenza lunga e dolorosa ai propri cari.
“E’ stato avviato un lavoro straordinario, in un momento (il 2021) reso complesso dalla pandemia – dice Simona Barberi, responsabile dell’Hospice – È difficile lavorare con il paziente terminale, ma è molto gratificante. È difficile ridere quando il paziente piange, o ti fa delle domande, quando la risposta non ci sarebbe: ma la troviamo. Questa è la sanità che vorrei, ci dicono le famiglie e questa per noi è la gratificazione più grande”.
Le storie
Tante le storie che si sono intrecciate in questo anno di attività: dalla paziente centenaria, ospite da tempo e tenacemente attaccata alla vita, al paziente addirittura dimesso, sulle sue gambe, grazie all’attività riabilitativa eseguita in struttura.
Presente anche Jessica Veronica Faroni, Manager sanitario del Gruppo INI. Complimentandosi per l’operato di questo primo anno di attività ha ricordato come l’hospice possa insegnare tanto, in particolare il valore delle emozioni e dei sorrisi. “E’ un’avventura meravigliosa quella che abbiamo avviato e per portarla avanti serve una preparazione non comune. Non si può fare questo lavoro – ha concluso – se non si ragiona da famiglia”.
Una targa per la dottoressa Antonini
Presente alla cerimonia anche la famiglia della dottoressa Antonini, prematuramente scomparsa e ricordata da un lungo e commosso applauso. A lei è stata dedicata una targa commemorativa e sarà intitolato l’Hospice del Medicus, giusto omaggio a una persona e professionista dalle straordinarie qualità umane.