La stagione delle cause e dei tribunali non ha mai fine. Ne sa qualcosa il Comune di Tivoli che ancora una volta si trova davanti ad un tentativo consistente di “recupero crediti” portato avanti dal suo socio di minoranza nell’affare dell’acqua sulfurea. Parliamo della Sirio Hotel srl, compagna di viaggio da oltre dieci anni di Palazzo San Bernardino nella gestione della Acque Albule spa, la partecipata che tra le altre cose gestisce le Terme di Roma, che dopo diversi tentavi di ottenere ragioni a colpi di carte bollate e tribunali per i motivi più disparati, oggi ci riprova chiedendo di ottenere il pagamento delle spese sostenute per le ennesime battaglie. Parliamo di quella più importante, ingaggiata dal patron della società a responsabilità limitata, Bartolomeo Terranova, per il lodo arbitrale richiesto per valutare la possibilità di esercitare l’opzione put, ovvero per consentire ai detentori del 40% del pacchetto azionario di restituire capra e cavoli direttamente al Comune di Tivoli che gliele ha vendute. Un’eventualità presente nei patti parasociali che Palazzo San Bernardino ha sottoscritto assieme al compagno di viaggio privato per regolare serenamente, a questo punto si fa per dire, i rapporti di collaborazione e convivenza. Una scelta che oggi vale in termini economici oltre 615mila euro, come si legge nella delibera di giunta, la numero 43 del 24 febbraio, con cui in sintesi il sindaco e i suoi hanno deciso di “resistere in giudizio” per evitare il salasso. Nel dettaglio si tratta di 524.940 euro per liquidare le “spese di funzionamento del Collegio di Arbitraggio relativo alla procedura di arbitraggio R.G. 1234/2014 azionata dalla Sirio Holtel s.r.l. per conseguire la determinazione del prezzo delle azioni dalla stessa possedute (da determinarsi sulla scorta del valore della partecipazione) ai fini dell’esercizio dell’opzione put” e di 91.201,56 euro relative “alla procedura di arbitrato rituale azionata dalla Sirio Hotel s.r.l. nei confronti dell’Amministrazione Comunale in ordine alla presunta violazione dei patti parasociali stipulati per l’amministrazione della Soc. Acque Albule (di cui entrambe i soggetti sono soci), definito con lodo Ferraro (oggetto di gravame avanti la Corte d’Appello di Roma) in data 29.01.2014”. Ai giudici l’ardua sentenza.
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