Dopo il flop del bike sharing, finito con biciclette buttate nel Tevere o addirittura smembrate, Roma ci riprova con una flotta di 500 monopattini elettrici firmati Lime, azienda Usa presente già in cento città del mondo.
Per la partenza di questo progetto, che porterebbe la Capitale finalmente al livello delle sue compagne europee, manca solo il decreto del Ministero dei Trasporti che dovrà stabile se i monopattini potranno circolare su strada, marciapiedi o su pista ciclabile.
A Parigi si è partiti con 400 mezzi e sono oggi migliaia, così come anche a Lisbona. Un modo ecologico, pratico ma sopratutto economico per girare una delle città più caotiche d’Europa, con un costo d’affitto di 1 euro per sbloccare il monopattino più 15 centesimi al minuto.
Il servizio, che ricoprirà senza differenza centro e periferia, è gestito tramite app e garantisce anche la possibilità di portare il monopattino a casa, ricaricarlo tramite presa elettrica come un qualsiasi smart phone e guadagnarci così anche qualche euro.
Se invece si decide di lasciarli in giro per la città, a partire dalle 21 gli operatori Lime andranno a raccoglierli in strada, controlleranno quelli eventualmente danneggiati e ricaricheranno gli altri, pronti per sfrecciare il giorno seguente.
Ogni mezzo sarà poi dotato di un gps per evitare furti e raggiungerà una velocità massima di 25 chilometri orari, per questo, per la gioia di molti, il casco non sarà obbligatorio.
Virginia Gigliotti
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