Un buco nei conti pubblici di quasi 14 milioni di euro e nel 2016 il Comune di Guidonia Montecelio spende 700mila euro in consulenze. Una cifra sostanziosa per pagare gli assistenti al Rup, un esercito di 40 persone chiamate teoricamente per singoli progetti ma che in realtà sono «vere assunzioni, visto che vengono rinnovate di anno in anno». La denuncia è di Domenico De Vincenzi che con il Pd ha chiesto le carte, «si continua con una politica clientelare».
Sono servite settimane per avere l’elenco che poi giovedì mattina arriva tra le mani dell’ex candidato sindaco e dei colleghi democrat nella commissione Finanze. De Vincenzi scoperchia il calderone degli incarichi. Formalmente i supporti al Rup (architetti, ingegneri, avvocati, ma non solo) sono figure individuate all’esterno del Comune e prese senza alcun tipo di selezione pubblica per aiutare il dirigente a portare a termine un singolo intervento, come la riqualificazione di un parco, la realizzazione del verde attrezzato. Tecnicamente quindi legate alla conclusione di un preciso procedimento amministrativo. E qui invece fa notare De Vincenzi «ci sono le anomalie, perché nella maggior parte dei casi vengono riconfermati anno dopo anno, cambia il progetto ma non le persone, tanto da diventare nei fatti delle assunzioni avvenute senza bando e solo in base a quello che decide la politica». Basta prendere una delle miriadi di atti che riguardano i supporti al Rup per leggere come «per ragioni di continuità delle esperienze già effettuate su tematiche similari a quelle oggetto di supporto» si affida l’incarico al professionista in questione che allora resta in Comune praticamente in pianta stabile. A che cifre? Per il 2016 sono 40 i consulenti, 700mila euro in tutto, la parte del leone spetta ai Lavori Pubblici che ne ha più della metà, 22 per 385mila euro che gravano quindi sul quel settore, seconda l’Urbanistica con 6 supporti al Rup. Pagati su fattura presentata ma mensilmente per «mere ragioni contabili» come si legge sempre in una delle determine relative. Il Pd vuole vederci chiaro, «abbiamo chiesto i contratti» e aggiunge De Vincenzi «per noi sono nulli e devono cessare, c’è un buco nei conti tanto che non riescono a portare il Bilancio e poi si spendono 700mila euro per assunzioni dirette legate alla politica. Il Pd indica un’altra strada: tagliare le spese inutili».
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