Home Cronaca Guidonia, “l’imprenditore e la studentessa”. Il preside Ciccotti ricorda Turturo nel giorno dell’ultimo saluto

Guidonia, “l’imprenditore e la studentessa”. Il preside Ciccotti ricorda Turturo nel giorno dell’ultimo saluto

Guidonia, “l’imprenditore e la studentessa”. Il preside Ciccotti ricorda Turturo nel giorno dell’ultimo saluto

“L’imprenditore e la studentessa”, titola così Eusebio Ciccotti, preside del liceo Majorana, il ricordo di Giuseppe Turturo nel giorno dell’ultimo saluto all’amato imprenditore di Guidonia. I funerali si celebreranno oggi, sabato 13 maggio, alle 15 nella chiesa Santa Maria di Loreto.

“I capelli mossi erano rosso gentile, tizianeschi; gli occhi verdi e la carnagione da principessa Sissi. Simpatica, seria, allegra e studiosa. Era davvero bella. Poi, un giorno, impietosamente, ritornò la malattia, quella silenziosa che non perdona. Quella che pare faccia apposta a prendersi le persone buone e i puri di cuore. E se la portò via. Non ebbe il tempo, la ragazza, di presentarsi agli esami di Stato. Ai suoi funerali, alla chiesa dell’Albuccione, c’era un’intera città; migliaia i ragazzi che scioglievano le lacrime represse per giorni e giorni. E piangevano mamma e papà; e piangevano i parenti tutti; e piangevano i professori, gli impiegati e i bidelli, E ognuno, arrabbiato contro il destino, diceva, “una ragazza così non può andarsene!”.
Qualche mese dopo il Liceo Majorana decise di dedicare una aula a Marta Zangrilli. Così si chiamava quell’angelo che se ne era andato in cielo e da lì già pregava per tutti noi, rimasti su questo fazzoletto di pianeta. “L’aula di Marta” venne dipinta da professori e compagni di classe: uno spettacolo di colori e fughe prospettiche! Un’aula piena di vita, come era Marta. Vi fu subito collocata una Lim nuova di zecca.
Mancavano le sedie munite di tavolette per scrivere. La scuola, in quel periodo, non aveva disponibilità. Tra i genitori che venivano ai colloqui con i prof talvolta capitava, alternandosi con la moglie, un signore, il marito, il papà di Giulia, bella e dolce come Marta. Raccontai a quel genitore la toccante vicenda di Marta. L’uomo si commosse e mi disse: “Davanti a questa storia non ho parole. Penso solo al dolore dei genitori. Se perdesi la mia Giulia impazzirei. Le sedie per l’aula le offro io. Le ordini subito” Quell’uomo era Giuseppe Turturo.
L’allieva e l’imprenditore non si sono mai incontrati, prima d’ora. Grazie a Marta per la sua luce; grazie a Pino per il suo gran cuore”.
Eusebio Ciccotti

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