Risultano altri undici indagati nell’inchiesta sul sistema Guidonia oltre a quelli già in carcere nell’operazione “ragnatela”. Si tratta di politici della ex maggioranza, Andrea Mazza e Gianluigi Marini, dipendenti pubblici e diversi imprenditori sotto la lente della procura di Tivoli a vario titolo per corruzione, peculato, falso e truffa aggravata da luglio del 2016. Urbanistica, cimitero, lavori pubblici i settori interessati.
E’ scattata la richiesta di proroga delle indagini preliminari in tutto per 18 persone. Gli avvocati hanno ora cinque giorni per produrre le memorie. Sotto indagine l’ex dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci, Bartolomeo Terranova patron delle Terme, l’imprenditore Gianluca Angelini, vicino a Di Palma, più un dipendente e due professionisti. Quindi Andrea Mazza, ex consigliere e coordinatore comunale di Forza Italia insieme al padre, Salvatore Mazza, funzionario del Comune ex responsabile del cimitero e l’architetto Aldo Cappelletti. E’ indagato per corruzione anche l’ex consigliere di maggioranza Gianluigi Marini, in Forza Italia fino a febbraio del 2016 e fondatore della lista civica il Biplano.
“Nel merito non siamo in grado di dire nulla perché non sappiamo quali siano i fatti di riferimento”. Così spiega l’avvocato Pietro Nicotera, legale di Andrea e Salvatore Mazza. A differenza dell’avviso di garanzia, con la richiesta di proroga non viene infatti chiarito l’ambito degli episodi sotto attenzione. Sul caso cimitero, “sappiamo che le indagini sono partite nel 2016 – chiarisce l’avvocato – periodo nel quale Salvatore Mazza ha prodotto una denuncia sul cimitero. Abbiamo cinque giorni per presentare la memoria, ma su cosa?”. Ecco perché Nicotera chiederà al gip Cisterna di rimettere agli atti “la questione di costituzionalità per la disparità di trattamento tra l’informazione di garanzia e la richiesta proroga delle indagini”.
La richiesta di proroga delle indagini riguarda anche l’ex vicesindaco facente funzioni Andrea Di Palma, i dirigenti Angelo De Paolis e Gerardo Argentino, l’ex segretaria comunale Rosa Mariani, l’ex consigliere di Forza Italia Alberto Morelli, il dipendente dell’ambiente Michele Maccaroni tutti in carcere dal 20 aprile scorso e Francesco Dei, imprenditore oggi ai domiciliari.
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