CASTEL MADAMA – Si è celebrato ieri mattina il 28° anniversario della morte del vice brigadiere dei carabinieri Renzo Rosati. L’evento è stato ricordato in via della Pineta, davanti alla lapide del sottufficiale caduto dove il Sindaco di Castel Madama, Domenico Pascucci, ed il generale di brigata Salvatore Luongo, comandante provinciale dei carabinieri di Roma, hanno deposto due corone d’alloro . Nel corso della cerimonia, a cui erano presenti la madre Ada Pompei ed il fratello Omero, il sindaco ha ringraziato i carabinieri per “l’encomiabile lavoro quotidianamente svolto sul territorio, garantendo la sicurezza dei cittadini con qualificata competenza, generosa dedizione e grande sacrificio”. Alcuni studenti hanno poi letto alcuni commoventi messaggi.
LA STORIA. Il vicebrigadiere Renzo Rosati nacque ad Assisi il 6 aprile 1962. Ultimati gli studi e conseguito il diploma di geometra, il 4 novembre 1983 si arruolò nell’Arma quale carabiniere ausiliario. Successivamente intraprese la carriera di sottufficiale, frequentando i corsi regolari presso la Scuola Marescialli dei Carabinieri di Velletri e di Firenze ove, nell’anno 1987, conseguì il grado di vice brigadiere. Il 25 maggio dello stesso anno venne destinato, in qualità di addetto, alla stazione carabinieri di Castel Madama. Verso le ore 2.50, del 17 aprile 1988, durante un servizio esterno di pattuglia automontata, insieme all’allora carabiniere Amedeo Mandara, si imbattè in due giovani a bordo di un ciclomotore che, alla vista dei militari, si diedero repentinamente alla fuga. Immediatamente raggiunti in via Della Pineta, nel corso del controllo, un malvivente esplose alcuni colpi di pistola, colpendo mortalmente il vice brigadiere Rosati. Nel contempo, il complice aggredì il carabiniere Mandara che riuscì comunque a mettere in fuga i due giovani aggressori, reagendo con la pistola d’ordinanza. Alle prime luci dell’alba del giorno successivo i criminali, grazie al contributo prezioso del carabiniere Mandara, vennero catturati poco distanti dal luogo dell’evento, nascosti all’interno di una baracca. Per il valoroso atto venne conferita al vice brigadiere dei carabinieri Renzo Rosati la medaglia d’oro al valor civile alla memoria con la seguente motivazione: “Nel corso di un servizio automontato, unitamente ad altro militare, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un’arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarsi contro, venendo però ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere”. (21 aprile 2016 – www.lavocedelnordestromano.it) Red
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