di Gea Petrini
Tanto arancio riformista nel simbolo, scende in campo la lista civica Nuovo Progetto, fondata da Michela Pauselli e Roberto Gagnoni, alleata con le formazioni di Cerroni, Lombardo e del gruppo di fuoriusciti Pd vicini a Pino Saccà. In quel quadro nasce la civica dove si parla molto di ambiente e sviluppo con la convinzione che si possa andare oltre gli steccati destra-sinistra per governare Guidonia Montecelio.
Michela Pauselli, in campo c’è la lista civica Nuovo Progetto.
Ci sto lavorando insieme a mio padre, un altro promotore è il dottor Roberto Gagnoni, figura molto rappresentativa che porta la sua esperienza in alcune tematiche importanti. Parlo dei suoi studi sulla situazione ambientale e sanitaria di Guidonia, siamo una squadra di forze fresche e persone competenti.
Una decina di giorni fa si è dimessa da dirigente del partito democratico ma sostiene a livello nazionale di essere ancora del Pd.
Sì, mi sono dimessa come dirigente perché per la città è il momento di intraprendere un percorso civico, una scelta che meglio risponde a quelle che sono le necessità, alla richiesta dal basso. Se è vero in generale che i partiti vivono una profonda difficoltà per la distanza sempre maggiore dai cittadini, qui a Guidonia Montecelio è ancora più evidente.
Quindi il problema è il Pd cittadino.
Abbiamo commesso sbagli, io non ho una posizione di rottura tanto che quando sono uscita ho ripreso la riflessione del segretario Mario Lomuscio che guardava in maniera critica alle lotte fratricide nel partito.
Lei era dirigente, poteva fare qualcosa contro quei meccanismi.
Io mi sono assunta le mie responsabilità ma adesso serve qualcosa di nuovo, un progetto civico. Ognuno di noi continua a tenere fede alle proprie idee. Anzi, nell’ultimo periodo sono stata avvicinata e mi sono avvicinata a tante realtà che fanno capo al Pd ma che su Guidonia non valutano la proposta in campo come convincente.
Quali realtà?
Laboratorio Democratico, un’associazione politico culturale legata al Pd, che condivide la mia impostazione, cioè non rinnegare il partito ma cercare a livello locale soluzioni diverse.
Potrebbero apparire scelte strumentali, basta togliere il simbolo di un partito per creare il civismo?
I partiti sono in crisi. Ci sono realtà che stanno investendo sulla formazione e sulla crescita di una nuova classe dirigente più capace anche di rappresentare l’elettorato del Pd. C’è bisogno di ricostruire.
Dall’esterno?
Sì.
Potrebbe tornare nel Pd di Guidonia?
Se il partito dimostrerà cambiamento e di dare maggiore voce a forze fresche che ne fanno parte ma ci vuole tempo.
Da ex dirigente come valuta le primarie in corso?
Non mi va di entrare nel merito, ma penso si stia dimostrando che non è un percorso di condivisione.
Quali sono i vantaggi del civismo?
C’è molta meno difficoltà nell’iniziare a partecipare, ci si scioglie dai vari schemi, l’organizzazione è collegiale. Nell’ultima riunione eravamo trenta persone, ognuno porta il contributo in maniera paritaria. Non ci sono segreterie di partito e scelte imposte dall’alto, è un nuovo modo più inclusivo che a Guidonia Montecelio oggi risponde meglio.
A proposito di riunioni ce n’è stata un’altra la scorsa settimana organizzata in un albergo di Tivoli Terme. Tante liste civiche e la partecipazione dell’ex sindaco Eligio Rubeis.
Abbiamo aderito all’incontro senza sapere chi fossero i partecipanti e tra l’altro in quella situazione non ho parlato come mi è stato attribuito in un articolo.
Non è intervenuta?
Sì ma ho parlato del progetto civico non del Pd.
Neanche suo padre Claudio?
Non in quella sede.
Che valore ha avuto per voi quell’incontro?
Noi siamo aperti ad ascoltare altre realtà civiche ma in quel contesto non penso ci possa essere una visione condivisa per la città.
Nell’alleanza a quattro della quale fate parte, ci siete voi, Guidonia Domani di Cerroni, il Biplano di Lombardo e i Democratici, cioè i fuoriusciti dal Pd. Siete insomma due liste civiche di provenienza centrosinistra, come mai divisi?
Non nego l’intenzione e la possibilità in un secondo momento di intraprendere un percorso condiviso, l’unione però non deve essere strumentale ma frutto di un percorso.
Non è un mistero che avete puntato molto, e non solo voi, sulla candidatura a sindaco di Marco Rettighieri. Ora che è archiviata quali caratteristiche deve avere il candidato?
Dovrà essere una persona condivisa che si riconoscerà con tutte le realtà. La prima cosa quindi che sia rappresentativo e capace di porsi come guida. La soluzione ottimale sarebbe una persona esterna alle liste.
Si fa il nome di Aldo Cerroni.
Su Aldo Cerroni non c’è alcun veto, anzi ad Aldo gli si riconosce che è qualificato e competente, uno dei principali promotori dello scioglimento anticipato del governo, tanto che anche una parte importante del Pd l’avrebbe visto come candidato sindaco del centrosinistra.
È stato uno dei promotori dello scioglimento dopo due anni di governo con Rubeis.
Ognuno di noi ha avuto un percorso e risponderà delle sue scelte.
I promotori dell’altra formazione, il Biplano, vengono da sette anni di governo.
Ma da settembre 2015 hanno mostrato insofferenza.
A febbraio 2016 in base alle dichiarazioni rilasciate sarebbero dovuti uscire dal governo, e così non è stato. Mi chiedevo dal suo punto di vista quanto conti il giudizio sull’amministrazione Rubeis.
Il mio resta un giudizio negativo e tutti dovremmo essere in grado di imprimere una reale azione di cambiamento.
La città è in una situazione drammatica, mensa, scuolabus, aliquote. Tutto alle stelle.
Il Biplano si è discostato dal quel governo e hanno fatto una scelta di cambiamento totale.
Cosa vi accomuna?
Condivido l’impostazione, quella cioè che non andiamo contro i partiti ma oltre i partiti.
Uno slogan del Biplano.
Sì e che condivido, puntiamo a una proposta di rilancio che possa essere credibile. La cosa più interessante è che con un governo civico Guidonia potrebbe creare un asse metropolitano: la nostra città, Tivoli, Mentana e magari Fonte Nuova. Questo ci darebbe facilità di interloquire e metterci davanti a Roma in maniera più forte, creando sviluppo. Senza contare per il tema ambientale, può essere una strada fondamentale.
In quel cartello di liste civiche perché un elettore dovrebbe scegliere Nuovo Progetto?
Perché stiamo cercando di mettere insieme persone perbene e competenti, presto presenteremo la lista in maniera ufficiale.
Facciamo un’ipotesi: ballottaggio tra Cinque Stelle e Pd, si sentirebbe di escludere un’alleanza per il secondo turno?
Per ora il nostro progetto è questo, quelle saranno considerazioni che verranno.
Si candiderà?
Ancora non ho deciso, sicuramente lavorerò per il progetto che sta impegnando molte persone. Ci sono commissioni per elaborare il programma, e per la prima volta parteciperanno direttamente i cittadini con le loro idee e le loro proposte.
Lei si reputa di sinistra?
Sì e anzi, come avviene quando si va all’estero, con la distanza l’appartenenza si sente in maniera ancora più forte.
Destra e sinistra possono quindi lavorare insieme per la città?
Se si rinuncia alla rigidità sì, anzi le differenze diventano un valore aggiunto.
sopra il simbolo della lista civica, sotto i promotori Michela Pauselli e Roberto Gagnoni
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