Manovre scientifiche per dividere e screditare il Pd dall’interno, il ricorso presentato per annullare il tesseramento è frutto di tatticismi. Il segretario dei democratici di Guidonia Montecelio, Mario Lomuscio, non solo ricostruisce i fatti ma parla direttamente con chi “continua a vedere nemici” all’interno della stessa casa. Un messaggio che va dritto cioè sulla scrivania di Domenico De Vincenzi che insieme ad altri 11 tra ex consiglieri e dirigenti ha sollevato il polverone sul tesseramento effettuato senza alcuna pubblicità e prorogato di un giorno per far aumentare le adesioni da 77 a 266. Dietro all’ennesimo scontro, c’è la partita per le primarie che sta per concludersi – domenica prossima – nei banchetti sparsi per la città. I tesserati possono votare il 2 aprile per il candidato sindaco senza doversi segnare all’albo, numeri che quindi pesano nella sfida tra Simone Guglielmo (sostenuto da De Vincenzi) e Emanuele Di Silvio.
Dai contestatori solo “illazioni” e una “ricostruzione fuorviante”. Inizia così Lomuscio, riprendendo il filo dell’affaire dal 23 febbraio quando ha avanzato al direttivo cittadino la necessità di organizzare il tesseramento 2016 vista la scadenza dietro l’angolo. “Il gruppo dirigente, probabilmente molto più appassionato alle vicende delle primarie per il candidato sindaco, ha forse sottovalutato la problematica e non aderito come si deve alla campagna di tesseramento fissata per i giorni 24 e 25 febbraio presso il banchetto di Guidonia”. Per quella due giorni, dono state spedite 400 email, oltre al solito giro di telefonate. Ma in quelle date di tesserati se ne sono visti pochi: “Alla obiettiva scarsa adesione nei giorni fissati, presagio questo sì di guai futuri costruiti ad hoc e manipolazioni, ho prontamente risposto, considerata oltretutto la mancanza di un sede cittadina, mettendomi a disposizione personalmente e sacrificando tempo e spazio alla professione. Ma per restare sui fatti e non sulle fantasie, il tesseramento anno 2016 si è chiuso con 266 tessere, dato certamente insoddisfacente per la realtà di Guidonia ma purtroppo in linea con quello del 2015 e relativo per la stragrande maggioranza a rinnovi di sostenitori già iscritti. Il tesseramento 2016, a differenza di altri anni, si è chiuso per tutti alla data del 28 febbraio 2017 prevedendo anche stavolta la possibilità di iscrizioni on line”.
E le considerazioni politiche sono per il promotore del ricorso. “Forse i dirigenti di lungo corso, come De Vincenzi, non hanno ancora colto fino in fondo i segnali di cambiamento della nostra città e della partecipazione alla vita delle istituzioni. Ripeto, il dato è perfettamente in linea con quello nazionale e con i dati relativi al tesseramento dell’anno scorso. Faccio veramente fatica a capire a cosa si riferiscono ma nonostante ciò sono pronto insieme a loro ad approfondire la questione, sempre se questo sia l’obiettivo e non quello di fare la guerra al vicino per avere il controllo di una società democratica, pluralista e progressista quale è il Partito Democratico. Questo sinceramente mi sembra incomprensibile, continuare a vedere i nemici dentro il nostro partito. Non mi appartiene questo modo di fare e questa artefatta visione della politica e nessuno mi potrà convincere del contrario. Sono per un Pd inclusivo nelle differenze e non per un Pd figlio di tattiche e lotte fratricide messe su ad arte per dividere e non per unire e crescere nel governo del paese e della città di Guidonia Montecelio. Guidonia merita di più – conclude Lomuscio – anche da parte del partito democratico che di certo con questi episodi non offre una idea di solidità, affidabilità e tenuta necessaria per governare la città”. redpol.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.