C’erano una volta una serie di fatture da saldare, un dirigente che per pagare aveva chiesto chiarimenti e una delibera di giunta votata per mettere a posto capra e cavoli. Questa in parole povere è la vicenda che ha visto protagonista il Comune di Tivoli e l’Asa Spa, la municipalizzata che si occupa di gestire il servizio di raccolta dei rifiuti in città, alle prese con soldi da far uscire, circa 600mila euro, per liquidare spese sostenute per faccende varie: dalla pubblicità alle consulenze passando per i trasporti dei rifiuti. Una vicenda che circa un anno e mezzo fa portò ad una serie di polemiche, figlie del documento con cui il dirigente del settore Ambiente dell’epoca, Giuseppe Petrocchi, aveva nei fatti bloccato il via libera per la liquidazione del dovuto. Motivo? Semplicemente il prospetto allegato alla richiesta non era esaustivo, in quanto composto da “macrovoci generiche non sopportate da voci giustificative e documentazione dimostrativa ed esplicativa che non consente alcun tipo di controllo sulle somme da liquidare”. Insomma non si capiva bene cosa si doveva pagare e perché, ergo si rispediva la richiesta al mittente per capire meglio come investire soldi pubblici a più zeri.
In verità a rendere la questione più complessa, se possibile, ci pensò il Comitato per il Controllo Analogo a cui fu affidato l’arduo compito di dipanare la matassa direttamente dal sindaco, Giuseppe Proietti, dagli assessori al Bilancio e Ambiente, rispettivamente Pier Francesco Sciarretta e Maria Ioannilli, e dal team contabile della Società per Azioni, riunito intorno allo stesso tavolo con lo stesso Petrocchi e il collega dell’Avvocatura Enrico Iannucci. Oggi a distanza ormai di mesi la questione pare essere arrivata a dama grazie ad una delibera di giunta, va detto votata senza la presenza degli stessi Sciarretta e Ioannilli. In particolare si tratta della numero 20, con cui richiamando la situazione emergenziale sopravvenuta nel 2014 a seguito della chiusura della discarica dell’Inviolata, in estrema sintesi si dà il via libera per l’utilizzo delle “economie di spesa per alcune linee di attività a favore di altre sottostimate in fase di programmazione e ciò relativamente ai Piani Finanziari 2014, 2015 e 2016 (approvati), dando seguito ai dati consuntivi comunicati da ASA Tivoli s.p.A.”. L’atto chiaramente non è passato inosservato e ha scatenato le polemiche di una parte dell’opposizione attiva in città: “Questa delibera ha dell’incredibile – fanno sapere dal gruppo di Alleanza per Tivoli -. Siamo arrivati a fare una sanatoria degli affidamenti effettuati da Asa senza gara, usando come alibi l’emergenza rifiuti, con l’escamotage dello scaricabarile burocratico sui dipendenti e la clamorosa assenza degli assessori preposti”. E non finisce qui.
alc
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