Home Cronaca Tivoli, piazza Catullo: la Acque Albule sconfitta in Tribunale

Tivoli, piazza Catullo: la Acque Albule sconfitta in Tribunale

Tivoli, piazza Catullo: la Acque Albule sconfitta in Tribunale

Si tratta di una storia che parte da lontano, quando il sindaco lo faceva Sandro Gallotti e nel consiglio di amministrazione della Acque Albule, la società municipalizzata che gestisce le Terme di Roma, in mano pubblica per il 60% delle azioni, c’era Francesco Di Romano a rappresentare il comune di Tivoli. La storia racconta di un lunghissimo braccio di ferro tra l’uomo, che in seno al cda era volontà e voce del gruppo di Alleanza per Tivoli, e Bartolomeo Terranova, patron della Sirio Hotel srl e guida materiale e spirituale della componente privata. Nodo del contendere la questione degli appartamenti di piazza Catullo, il complesso residenziale di proprietà dell’azienda termale, che all’inizio doveva essere costituito da bed & breakfast.

La finalità turistica, infatti, è durata da Natale a Santo Stefano, tramutando l’immobile in un insieme di case private, decisione osteggiata dallo stesso Di Romano, protagonista di un estenuante braccio di ferro consumatosi a colpi di sedute di consiglio. Un contenzioso finito con il “licenziamento” di Di Romano che alla fine si è rivolto ai giudici per avere ragioni.

Ragioni arrivate qualche giorno fa: “Il Tribunale di Roma ha dichiarato la mancanza di giusta causa nella revoca dalla carica di amministratore di Francesco Di Romano, revoca assunta con delibera dell’assemblea dei soci delle Acque Albule SpA dell’11 agosto 2013. La società è stata condannata a risarcire il danno derivante dalla revoca senza giusta causa e il danno all’immagine causato a Di Romano – dichiarano in una nota stampa da Alleanza per Tivoli -. Di Romano, nominato in quota del socio pubblico, fu revocato per la sua posizione contraria alla vendita degli appartamenti del lotto A di Piazza Catullo. Secondo il Tribunale, invece, Di Romano è stato amministratore che ha perfettamente perseguito gli interessi della Società, mantenendo l’indirizzo del Socio pubblico. La sentenza ricorda che la vendita di immobili a uso abitativo è estranea dall’oggetto sociale e che i terreni furono conferiti dal Comune per il potenziamento dell’offerta turistica e termale”.

Insomma le costruzioni immobiliari si potevano fare ma per sostenere il turismo, non per altro. Soddisfazione da parte di Di Romano e di Marino Capobianchi per Alleanza per Tivoli. “Ringraziamo Di Romano per la tenacia, la costanza e la serietà con cui ha sostenuto la posizione politico-amministrativa, tendente esclusivamente a salvaguardare la comunità tiburtina”. Chiaramente la sentenza apre una nuova questione all’interno di questa burrascosa vicenda e getta un’ombra di incertezza sulle vendite future degli appartamenti stessi, a maggior ragione oggi in vista della privatizzazione totale della Acque Albule.

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