Sono finite sotto sequestro le cartelle dei due anziani deceduti presso l’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, dopo lo scambio di barelle del 21 gennaio. Insieme all’elenco del personale sanitario, i documenti sono ora nelle mani della Procura di Tivoli che ha aperto un’inchiesta per stabilire se la morte dei pazienti sia stata determinata dalle inefficienze del nosocomio. Il 70enne D.B., arrivato in pronto soccorso in codice rosso con una grave insufficienza respiratoria, è stato destinato alla rianimazione: ma non c’è mai arrivato. E’ stato ritrovato, infatti, dai famigliari nel reparto di chirurgia, che hanno poi sporto denuncia. Altra vittima dello scambio, nel percorso inverso, il 60enne G.M., trasferito anche lui nel reparto sbagliato. Due le inchieste aperte, una appunto della Procura, e l’altra della Asl Roma 5 che comunica di aver subito nominato e resa operativa, di concerto con la Regione Lazio, “la commissione interna che deve appurare l’esatta dinamica dei fatti”. L’azienda sanitaria “in primo luogo si stringe attorno ai parenti delle due persone decedute, garantendo massima trasparenza”, chiarendo poi che dal momento in cui l’azienda è subito “intervenuta ponendo in essere tutte le azioni necessarie per approfondire l’accaduto. Il tutto avendo consapevolezza che ai due pazienti è stata costantemente garantita adeguata assistenza medica per la loro patologia. Si rimane in attesa, evidentemente – conclude la Asl – dei risultati dell’istruttoria disposta dall’Autorità Giudiziaria”.
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