Home Cronaca A Tivoli è boom di stranieri: più 28% in tre anni. Sempre più città multiculturale

A Tivoli è boom di stranieri: più 28% in tre anni. Sempre più città multiculturale

A Tivoli è boom di stranieri: più 28% in tre anni. Sempre più città multiculturale

Tivoli Città d’Arte e di stranieri. Questo è uno dei dati che emerge prepotentemente dal Dup (Documento Unico Programmazione) consegnato nei giorni scorsi dall’amministrazione Proietti. Un’immagine fedele della cittadina diventata ormai multiculturale, come testimoniano i numeri riportati nel documento, specchio reale di un comune in evoluzione costante.

Scendendo nel dettaglio ad essere evidenziato è l’aumento significativo della popolazione straniera, parliamo del 28% dal 2013 al 2016, che va di pari passo con la percentuale dei residenti, salita dell’8,2%. Un dato importante non solo da un punto di vista sociale ma anche economico, utile ad un’amministrazione che vuole governare in maniera seria ed incisiva. Degna di nota anche l’analisi della popolazione per classe di età da cui emergono alcuni aspetti importanti: il calo della natalità e la concentrazione di residenti nella fascia di età che va dai 45 ai 59 anni.

Il boom di nascite amarantoblu c’è stato negli anni ’60, come nel resto d’Italia d’altronde, poi vuoi la crisi economica, vuoi le difficoltà ad emanciparsi presto dalla famiglia d’origine per creane un’altra, i neonati sono drasticamente diminuiti. Oggi a tenere alta la bandiera sono sempre gli stranieri, che costituiscono il grosso dei residenti appartenenti alle fasce di età 0-14 e 15-29. Ma se da una parte fare figli sembra non essere una priorità, il matrimonio è ancora un’istituzione in cui credere: nell’ultimo anno ce ne sono stati 104 a fronte di 27 divorzi. Sul fronte famiglie, invece va registrato il numero di nuclei in difficoltà: su un totale di 23.497 quelle che sono seguite dai servizi sociali sono 1.080, di queste quasi la metà, siamo a 438, sono costituite anche da minori. Un’emergenza raccontata anche dalle 321 che hanno chiesto aiuto usufruendo delle cosiddette “misure di contrasto alla povertà”, mentre sono state 330 le richieste di contributo per far fronte al pagamento dei canoni di locazione.

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