GUIDONIA – Il colpo di scena arriva venerdì sera: Adriano Mazza si è dimesso. L’assessore alle Finanze della Giunta Rubeis ha lasciato il suo posto nell’esecutivo. L’uomo dei conti, delegato del bilancio dal primo mandato, simbolo di Forza Italia nell’amministrazione di centrodestra, prende le sue carte e va via. Non solo Mazza è forzista ma formalmente è in esecutivo in quota alla lista civica Rubeis. E’ una valanga. Da giorni l’assessore ormai ex aveva mostrato nelle interlocuzioni informali segni di riflessione critica sui processi in atto nella terza città del Lazio.
Ma la notizia è una bomba, nessuno si aspettava un passo del genere, dopo poche ore dalla scelta di rassegnare le dimissioni le motivazioni che trapelano sarebbero relative alla rottura con il sindaco facente funzioni Andrea Di Palma. In attesa di comprendere quale sia stata la molla che ha condotto Adriano Mazza a lasciare il tavolo delle decisioni, s’intende come la decisione si inserisca in un momento ad alto tasso di tensione tanto da diventare determinante. La riunione della coalizione mercoledì ha condotto a un orientamento – radicato soprattutto negli alleati degli azzurri – a mandare avanti il governo fino a febbraio del 2017.
Intanto Forza Italia si è data appuntamento a martedì 2 febbraio quando i vertici del partito arriveranno in città: il segretario provinciale Adriano Palozzi e il coordinatore regionale Claudio Fazzone. Proprio da Roma è emersa la volontà di porre fine all’amministrazione, colpita in maniera violenta dall’arresto del sindaco Eligio Rubeis, ai domiciliari dal 20 luglio scorso. Un vero caos dentro il partito di Guidonia Montecelio: la posizione per lo scioglimento è infatti minoritaria – almeno per ora – all’interno del gruppo.
Le dimissioni di Mazza assumono un valore enorme: non è certo da escludere che l’assessore abbia voluto inviare un segnale netto al facente funzioni Di Palma che è ormai in cerca – come ha anche dichiarato – di una maggioranza con cui governare. E’ mente politica Mazza, il turbine nel quale è finito il partito, depotenziato, ridotto (dopo l’uscita di scena di Rubeis e l’entrata di Di Palma di Ncd) a dover ripensare il proprio ruolo in termini non più di leadership, l’asfittico clima di ricatti e tensioni, non saranno sfuggiti all’assessore chiamato a tirare i fili di un governo decapitato e paralizzato. Gli effetti sono un terremoto, le dimissioni oltre ad avvenire a un passo dalla riunione con i big forzisti, segnano un giro di boa: Mazza rappresenta il motore del governo Rubeis oggi Di Palma: senza delegato al Bilancio l’ingovernabilità è certa e a franare sono le fondamenta stesse del centrodestra.
(29 gennaio 2016 – www.lavocedelnordestromano.it) Gea Petrini
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