Home Politica Fonte Nuova, nel Pd è rivolta. Panzardi: “Accordo sulle poltrone, non mi sento più parte del gruppo”

Fonte Nuova, nel Pd è rivolta. Panzardi: “Accordo sulle poltrone, non mi sento più parte del gruppo”

Fonte Nuova, nel Pd è rivolta. Panzardi: “Accordo sulle poltrone, non mi sento più parte del gruppo”

Telefoni bollenti nella giornata del ritiro delle dimissioni last minute del sindaco Fabio Cannella. Alcuni retroscena vengono svelati dalla consigliera Pd Eleonora Panzardi che si chiama fuori dal gioco del trono.

Dimissioni confermate all’ora di pranzo. L’irrevocabilità delle dimissioni, se così si può dire, resisteva fino alle 14 del 20 ottobre, ovvero poche ore prima del ritiro dello stesse, orario in cui Panzardi ricevette una telefonata direttamente dal primo cittadino. “Alle 14 – ricorda la consigliera – il sindaco mi chiamò per rinnovare la stima che aveva nei miei confronti e del consigliere Federico Del Baglivo. Nella telefonata mi confermò di non voler ritirare le sue dimissioni e che non c’erano le condizioni politiche per andare avanti”.

E il passo indietro all’ultimo minuto. Alle 18 invece, arriva il comunicato direttamente dal comune di Fonte Nuova con il ritiro appunto delle dimissioni del primo cittadino. L’accordo sembra essere raggiunto e che Fabio Cannella avrebbe ottenuto, almeno parzialmente, ciò che desiderava, ovvero le dimissioni del capogruppo Pd Roberto Blasi, già avvenute il 17 ottobre, e quelle del presidente del consiglio Agostino Durantini che, stando alle indiscrezioni, avverranno fra otto mesi. Ma fare i conti senza l’oste non è mai cosa buona e giusta ed ecco che il giorno dopo Durantini, tornato intanto da una vacanza all’estero, non sembrerebbe affatto intenzionato a dimettersi.

“Accordo sulle poltrone”. Ora se questa è una strategia politica non è dato sapersi, fatto sta che la metodologia fa saltare dalla sedia la giovane consigliera. “Bisognava cercare il confronto nel direttivo – sostiene Panzardi – sulla base dei progetti e dei programmi con cui avevamo iniziato a governare. L’assenza del sindaco in quella circostanza è stata una mancanza di rispetto. Gli accordi non possono essere esclusivamente sulle poltrone perché se è così me ne tiro fuori”. Una metodologia che, stando a quanto asserisce Panzardi, è lontana dal suo modo di fare politica. “La questione è che il sindaco o è stato vittima di un ricatto o che il ricatto non c’era, oppure devo pensare anche che lui stesso è il principale attore politico di questo sistema”.

Ora autonomia. Intanto a breve dovrebbe esserci un nuovo confronto tra partito, consiglieri comunali e sindaco per cercare di trovare il bandolo della matassa di questa situazione decisamente ingarbugliata, sempre se il primo cittadino non diserterà anche questo appuntamento. “Parteciperò ad incontri futuri ma poi deciderò in autonomia con la mia testa – conclude la consigliera – Non penso di uscire dal partito democratico ma non mi sento più parte di questo gruppo consiliare. Mi sono candidata in autonomia, senza interessi e non sono necessariamente legata a mantenere una poltrona”.
Vincenzo Perrone

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