A conti fatti dovrebbero al Comune di Tivoli 1 milione e 46mila euro, la somma delle utenze non pagate e quelle del canone accessorio rimasto sospeso, soldi di cui oggi torna a chiedere conto il consigliere comunale di opposizione Alessandro Petrini. La storia è quella della battaglia, condotta ormai a colpi di carte bollate, tra il municipio tiburtino e la SS Lazio Nuoto, società sportiva che ha in mano dal 2012 le chiavi del complesso sportivo degli Arci. Aveva in realtà, visto che una parte delle strutture è rientrata in mano pubblica, anche se per mettere la parola fine all’ennesimo braccio di ferro tra pubblico e privato bisognerà ancora aspettare. Intanto però a tornare alla ribalta delle cronache politiche ci pensano i conti rimasti in sospeso, in particolare modo quelli della luce: “In una seduta di Commissione Bilancio sono venuto a conoscenza del danno economico subito dal Comune poiché dall’agosto 2012 al giugno 2016 avrebbe sborsato circa 603.000,00 euro per pagare l’utenza elettrica, a questi vanno aggiunti i mancati introiti del canone concessorio che ammonterebbero, fino al marzo 2016, a circa 443.000,00 Euro, siamo dunque a circa 1 milione e 46mila euro. Una spesa che non può essere né compresa né tollerata!” dice Petrini, che chiede a Palazzo San Bernardino di passare pure alle vie dei fatto. “Ho chiesto al Comune di dare un preavviso di 20 giorni alla Lazio Nuoto, che così potrà prendere provvedimenti verso i suoi abbonati e i fruitori dell’impianto, e poi di dare esecuzione all’interruzione dell’utenza elettrica. Vista l’incredibile situazione di doppia morosità non si capisce perché l’amministrazione comunale non abbia provveduto da tempo in tal senso” conclude l’ex azzurro.
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