Home Interviste Fonte Nuova, Falcioni: “Il sindaco preda dei ricatti della maggioranza, tra pressioni e veti. Unica strada le elezioni”

Fonte Nuova, Falcioni: “Il sindaco preda dei ricatti della maggioranza, tra pressioni e veti. Unica strada le elezioni”

Fonte Nuova, Falcioni: “Il sindaco preda dei ricatti della maggioranza, tra pressioni e veti. Unica strada le elezioni”

“Ancora riunioni”. Si riferisce a quella del Pd programmata per martedì prossimo, il momento della verità a Fonte Nuova dopo lo scalpore delle dimissioni del sindaco Fabio Cannella. Inizia così la conversazione con Umberto Falcioni, consigliere di Forza Italia, sorpreso che ancora dalle parti democrat si tenti di salvare la barca. Nel Palazzo sono in azione “sciacalli” intenti a esercitare “pressioni”, a lanciare “veti”, con un sindaco preda degli striscianti veleni che si è piegato a scelte squisitamente di potere. E fuori poi, una città allo sbando.

Il sindaco Fabio Cannella si è dimesso due volte in due anni di governo. Sa di record.
E purtroppo non è l’unico record negativo di questa amministrazione. Se il sindaco questa volta andrà fino in fondo, spiegando come ha annunciato i motivi della sua scelta, sarà per lui l’ultimo scatto di orgoglio. Se invece le ritirerà, l’intera vicenda si rivelerà uno squallido gioco per trovare una nuova quadra e continuare con i ricatti e le pressioni. L’amministrazione di Fonte Nuova si tiene sulla paura folle di alcuni consiglieri di andare a casa, perché sanno che non verranno rieletti.

Che crisi politica è quella di Fonte Nuova?
Una crisi interna, frutto dello scollamento tra la Giunta e il consiglio comunale, scatenata come ha detto il sindaco, dalla mancanza di obiettivi condivisi. Sono in preda ai veti incrociati.

Senta la scorsa settimana sono circolate indiscrezioni sullo scontro relativo alla riassunzione di una ex componente dello staff del sindaco. C’è dell’altro quindi?
Sarebbe avvilente per una città come Fonte Nuova vedere saltare l’amministrazione per questioni relative allo staff del sindaco. Una questione che qui tra l’altro è risaputa, quello che mi interessa però è capire perché abbia tutta questa importanza, perché la sua presenza a un certo punto fosse diventata così dannosa e perché poi non si potesse rinunciare a mantenerla. Ma ci sono state beghe su ogni tema.

Un anno fa lo scandalo della casetta dell’acqua, diventato nazionale. Cannella si era dimesso, il Pd locale gli aveva dato il benservito, poi tutto è rientrato in un commissariamento delle componenti provinciali e regionali del Pd. Da quel momento in poi cosa è accaduto?
In quel momento è finita l’amministrazione. Il sindaco ha perso la volontà, la forza innovatrice, andando sotto scacco da una parte del Pd provinciale che ha piazzato persone nel governo dai territori vicini, dall’altra dei singoli consiglieri comunali. In questo anno nessuna opera pubblica ha visto la luce, l’asilo nido è un pasticcio senza precedenti, i servizi sociali sono disastrati ed erano uno dei pochi fiori all’occhiello del comune. La raccolta differenziata è partita con sei mesi di ritardo ed è quasi al collasso. In commissione, il direttore esecutivo del progetto ha detto che il bando è stato mal concepito rispetto alle esigenze. E questa è una grave sconfitta.

Arrivati a questo punto cosa è meglio per Fonte Nuova? Il commissariamento non è una fase semplice da affrontare.
Un anno fa, con il caso dell’acqua, la gravità avrebbe imposto l’interruzione dell’amministrazione. Però avevo avanzato al sindaco un’apertura: cinque punti programmatici, concreti, per evitare un lungo commissariamento solo dopo un anno dalle elezioni. Ma vista l’inconsistenza dell’amministrazione, non se ne è fatto nulla. Ora l’unica strada è il commissariamento e nuove elezioni.

A Cannella cosa si sente di dire?
Di chiudere con uno scatto d’orgoglio, sottraendosi alle pressioni e ai ricatti della sua maggioranza, denunciando cosa ha portato a questa rottura. Già è iniziato lo scaricabarile delle responsabilità. Gli chiedo come lascito, la chiarezza.

Da come descrive la situazione, il sindaco sembra una vittima di un sistema di veleni.
Credevo fosse capace di andare oltre gli schemi vecchi della politica, apprezzavo anche quel suo modo risoluto. Invece poi non è andata così. Ho visto tanti comportarsi come sciacalli, ma dall’anno scorso Cannella ha compiuto una scelta di potere e ha tutte le responsabilità del mondo. Con le dimissioni, definitive, potrebbe in parte riscattarsi.
Gea Petrini

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