Valerio Novelli è l’unico consigliere regionale del Lazio uscente ricandidato e rieletto tra le file del M5S. Ex esponente pentastellato nell’assise comunale di Fonte Nuova, è il secondo rappresentante cittadino eletto alla Pisana in questa tornata. A lui abbiamo chiesto un commento sulle ultime elezioni regionali del Lazio, passando per il calo di consensi del M5S e la mancata alleanza col Pd. Ci siamo soffermati poi su questioni locali come l’apertura del Tmb di Guidonia e il tema delle alleanze a Fonte Nuova.
Il vostro gruppo nel Consiglio regionale è stato ampiamente ridimensionato, da 10 consiglieri si passa a 4. Lei è l’unico pentastellato a essere stato rieletto tra quelli che oggi siederanno in aula alla Pisana. Farà il capogruppo?
È vero sono l’unico rieletto anche per via della nostra regola dei due mandati che non ha consentito a molti dei miei ex colleghi di ricandidarsi. Per quanto riguarda i ruoli nel prossimo Consiglio regionale mi confronterò con gli altri consiglieri eletti e capiremo insieme a chi spetterà il compito di guidare il gruppo, anche perché in quota opposizione spetteranno dei ruoli di garanzia all’interno del Consiglio che dovranno essere valutati in base alle competenze di ognuno di noi.
Il M5S esce con le ossa rotta da queste elezioni regionali. Percentuale ben al di sotto delle aspettative (8,5%) e oltre 400 mila voti persi, il tutto aggravato da un’affluenza ai minimi storici. Cosa ha determinato questo calo, anche in rapporto alle politiche del 25 settembre?
Ad una prima analisi e soprattutto confrontandolo con il dato nazionale il risultato non è stato certamente positivo, ma se lo confrontiamo con le elezioni regionali del 2013 e del 2018 siamo in linea con i risultati passati. Infatti, nel 2013 ottenemmo il 9% in meno delle politiche, come nel 2018 che il risultato fu l’11% in meno del nazionale, questa volta abbiamo perso il 7%. Il Movimento 5 Stelle continua ad essere un partito di opinione, avendo una storia recente rispetto ai partiti tradizionali, di conseguenza ancora non è ben radicato sul territorio ed ha fatto bene il nostro Presidente Conte a dare subito un segnale forte nominando i responsabili provinciali. Con queste riforme interne stiamo ripartendo dai territori dandoci finalmente quella organizzazione che prima è mancata e che nel tempo eliminerà il gap con il Nazionale.
È ovvio che i partiti di opinione subiscono nei risultati la bassa affluenza ed in questa tornata elettorale siamo stati quelli colpiti maggiormente.
La maggioranza uscente si è spaccata prima delle elezioni e ha consegnato la vittoria al centrodestra, questo il racconto in sintesi delle ultime regionali nel Lazio. Cosa è mancato per rinnovare l’alleanza tra centrosinistra e 5 stelle che già governava la Regione Lazio?
Non voglio dare colpe a nessuno, ma è oggettivo che, mentre avevamo messo sul tavolo dei contenuti e punti programmatici per la costruzione di un programma comune, la risposta del Partito Democratico è stata quella di puntare su un candidato presidente indicato da Calenda e Renzi, chiudendo di fatto a qualsiasi tipo di dialogo. Crediamo fortemente che il progetto del campo largo sia fallito, ma siamo altrettanto convinti che la vera alternativa sia un campo progressista-ecologista con un perimetro ben definito, dove non potranno trovare spazio forze politiche che per convenienza strizzano l’occhiolino prima a destra poi a sinistra in base agli interessi delle lobby e non dei cittadini.
Ci sono una serie di questioni ancora aperte che riguardano il Nordest romano. E penso in particolare al piano di interventi legati alla Ryder Cup e alla chiusura del ciclo dei rifiuti di Roma con l’apertura dei Tmb di Guidonia e Albano. Quale sarà il vostro impegno in questo senso?
Proseguirò sicuramente, insieme ai miei nuovi colleghi, l’impegno avviato in questa legislatura. Su mia richiesta si è riunita per cinque volte la commissione regionale trasporti per discutere dei progetti infrastrutturali legati alla Ryder Cup 2023. In seguito, quindi, sono arrivati gli stanziamenti dallo Stato per 50 milioni di euro e dalla Regione Lazio per 75 milioni di euro. Dopo le commissioni, inoltre, è partito il tavolo tecnico che vedeva la Regione Lazio come ente attuatore dei progetti e finalmente si sono avviati i cantieri. In questa prima parte della nuova legislatura sarà necessario monitorare il proseguimento dei lavori.
Sulla questione ambientale ho collaborato e supportato la precedente amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, guidata dall’ex sindaco Michel Barbet, che si è battuta con tutti i mezzi per evitare l’apertura del Tmb di Guidonia Montecelio, un problema analogo a quello di Albano Laziale. Ho anche presentato una proposta di legge per tutelare ed ampliare il Parco Naturalistico ed Archeologico dell’Inviolata che è stata fermata per il mancato assenso della Città Metropolitana di Roma. Dalle notizie in mio possesso allo stato attuale stanno partendo i collaudi sul Tmb di Guidonia Montecelio, ora è più che mai necessario non abbassare la guardia e monitorare l’iter affinché questo avvenga nel pieno rispetto delle regole e dell’ambiente, ma l’obiettivo è e rimarrà sempre lo stesso ossia la non apertura di un impianto nato su un abuso in un territorio che oramai ha già dato troppo dal punto di vista ambientale.
Il suo percorso politico è partito qualche anno fa dal Consiglio comunale di Fonte Nuova, dove tuttora risiede. In città il M5S è una delle principali forze di opposizione, ma il vostro fronte si è spaccato proprio nel corso della campagna elettorale per queste elezioni regionali. I vostri ex alleati di Rinascita hanno scelto di sostenere FdI e in particolare Micol Grasselli, una candidata che è espressione della maggioranza che appoggia la giunta Presutti. Vi state guardando intorno, magari verso sinistra?
Non ho paura nel dichiarare che allo stato attuale c’è una vera e propria emergenza democratica a Fonte Nuova. Le forze politiche che si definivano maggiormente aderenti alla nostra visione, come ha citato lei Rinascita di Fonte Nuova, ma non solo, hanno deciso per motivi di cui dovranno rendere conto agli elettori di appoggiare nei fatti questa maggioranza che ha le sue radici nella destra più becera e conservatrice.
Noi siamo presenti nel Consiglio comunale di Fonte Nuova dal 2014 ed in questi anni abbiamo sempre mantenuto posizioni chiare, nette e coerenti rispetto alla nostra gestione dell’amministrazione pubblica. Attualmente siamo l’unica forza politica ad avere una visione progressista ed ecologista all’interno dell’assise comunale.
La risposta, quindi, non è a chi guardiamo noi, ma esattamente il contrario. Siamo noi che con i fatti abbiamo dimostrato di essere l’unico punto di riferimento nel campo progressista e saranno gli altri che se vorranno condividere le nostre idee ed i nostri spazi politici dovranno rivolgersi a noi.