Pillola contraccettiva gratis nei consultori del Lazio. La scorsa settimana il tavolo tecnico regionale specifico ha praticamente concluso l’iter amministrativo ed entro i primi giorni di febbraio ci sarà la delibera che consentirà l’erogazione gratuita del farmaco. Una scelta resa possibile grazie a uno stanziamento di 10 milioni di euro previsto nel bilancio regionale e voluto dall’allora assessore alla sanità Alessio D’Amato che ora è candidato per il Centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio.
Tutto questo avviene mentre all’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) la decisione sulla rimborsabilità degli anticoncezionali orali si è arenata. Ufficialmente per un problema di copertura finanziaria (nel 2021 la spesa per la pillola è stata in Italia di 272 milioni) ma in realtà per la resistenza politica messa in atto nella Commissione prezzi e rimborsi dai rappresentanti delle Regioni guidate dal Centrodestra. La decisione è stata rimandata ma non si può sapere a quando dal momento che presto i vertici dell’Aifa verranno rivoluzionati.
«Il Lazio non si ferma e dopo aver assunto con concorso decine di psicologi per i consultori – dice Laura Anelli, ginecologa e membro del tavolo tecnico regionale per l’erogazione della pillola gratuita nei consultori – ora siamo praticamente pronti per questo ulteriore passo avanti verso le donne». Laura Anelli è anche coordinatrice dei consultori familiari e responsabile dell’area di ostetricia e ginecologia della Asl Roma 1, e candidata della Lista Civica D’Amato presidente, aggiunge: «Il tavolo tecnico doveva concludere i lavori entro 60 giorni ma dal momento che il finanziamento c’è abbiamo praticamente fatto tutto. Manca solo la ratifica del provvedimento. Adesso concludiamo il nostro lavoro con l’offerta gratuita della pillola che in chiave di prevenzione era l’anello mancante».
Per Laura Anelli l’erogazione gratuita della pillola anticoncezionale non abbassa la natalità ma apre le porte a una scelta responsabile verso la gravidanza. «In Francia la pillola è gratuita e c’è un tasso di natalità superiore al quello italiano. La pillola abbassa la quota delle donne che fanno ricorso all’aborto in chiave di prevenzione sanitaria».