Un piano b di quelli che pesano, con grandi responsabilità e visibilità, al centro di polemiche e voci che si sono rincorse veloci negli ultimi giorni. Parliamo dell’incarico per il Giubileo finito nelle mani di Marco Vincenzi, per qualche settimana ancora alla guida del consiglio regionale del Lazio, in attesa della tornata elettorale del 12 e 13 febbraio. Il suo nome non sarà nelle liste del Pd che si stanno componendo non poche frizioni. Si racconta di tensioni, per utilizzare un eufemismo, tra l’ex sindaco di Tivoli e il dominus dei Castelli alla guida del partito nella regione, Bruno Astorre, L’accordo tra i due, che passava per la candidatura di Daniele Deodori alla presidenza, è venuto meno e oggi è guerra aperta anche tra le componenti su tutta la linea. Vincenzi, infatti, sosterrà la coppia composta da Mario Ciarla e Eleonora Mattia, una scelta legata senza dubbio anche all’incarico ottenuto in questi giorni per seguire gli interventi del Giubileo nella Città Metropolitana, arrivato direttamente da Roberto Gualtieri, a titolo gratuito, come tiene a precisare lui stesso.
“Al termine del mandato, che scadrà tra pochissimo, tornerò ad espletare la mia attività professionale di medico, senza la necessità di incarichi remunerativi perché, fortunatamente, ho una formazione di studi ed una posizione lavorativa che prescinde ed è indipendente dalla attività politica.”, commenta Vincenzi in una nota stampa diffusa nella giornata di sabato. “Naturalmente ritengo di avere il diritto di continuare, se e quando possibile, il mio impegno che per molti anni ho svolto, prima da Sindaco della Città di Tivoli, poi a fianco del Presidente Zingaretti, da Assessore della Provincia di Roma e da Consigliere regionale, lavorando sempre con passione e conseguendo risultati concreti ed utili per le comunità che ho rappresentato. A questo proposito ringrazio il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per la proposta di seguire, con un incarico a titolo gratuito, che ritengo molto importante e sfidante, gli interventi del Giubileo nella Città metropolitana. Sono grato al Sindaco per la fiducia che mi ha espresso e per l’opportunità che mi offre di proseguire un percorso che fin dall’inizio ho intrapreso non per necessità ma per passione così come testimonia la mia storia personale, professionale e amministrativa”. Insomma niente di regalato o legato alla necessità di trovarsi un’occupazione se le cose dovessero andare male, tema che invece in questi giorni è stato affrontato più volte in seno ai dem, che in mano hanno sondaggi sicuramente poco confortanti. La partita a breve si amplierà anche a Tivoli, che entrerà nel vivo del “dopo Proietti” in vista delle elezioni del 2024 e questa potrebbe non essere un’altra storia.