Si avvicina al termine il lungo contenzioso sull’affaire Madonna delle Rose che ha coinvolto per più di 40 anni il Comune di Mentana, il Comune di Fonte Nuova, la Regione Lazio e l’Università La Sapienza. L’accordo tra le parti, ratificato questa mattina dal Consiglio comunale di Fonte Nuova (e che sarà approvato a scanso di sorprese anche domattina dall’assise comunale di Mentana), rilancia l’area di Tor Lupara e offre una prospettiva di ampio respiro, specialmente per Fonte Nuova. In programma c’è una residenza da 40 alloggi riservata agli studenti che sarà realizzata da DiSCo Lazio.
L’accordo
Lo schema di accordo stilato con la Regione Lazio e Sapienza, già approvato dal Consiglio comunale di Fonte Nuova, prevede la riqualificazione e la valorizzazione del complesso immobiliare di proprietà dell’Università. Il progetto vuole promuovere “la residenzialità studentesca universitaria e le attività culturali e ricreative ad essa connesse, quale forma di concreto di supporto al diritto allo studio”. Di fatto Tor Lupara ospiterà uno studentato le cui strutture e risorse costituiranno una ricchezza per il territorio.
In questo modo le parti definiranno anche in via transattiva tutti gli adempimenti relativi alla sentenza della Corte di Cassazione del 2020 sul contenzioso tra il Comune di Mentana e la Sapienza e al giudizio pendente al Tribunale di Roma tra la Regione Lazio e i due Comuni.
In particolare, con questo schema di accordo, l’Università si impegna a trasferire a DiSCo Lazio l’intero complesso immobiliare di Madonna delle Rose, al valore immobiliare stimato dall’Agenzia del Demanio. Temporaneamente La Sapienza, in attesa della chiusura dell’accordo, cederà a DiSCo in comodato gratuito il “villino” adibito ad abitazione del custode, questo per permettere all’ente regionale di partecipare al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca che finanzia gli interventi per strutture residenziali universitarie.
Parallelamente, dal punto di vista finanziario, la Regione Lazio riconosce a DiSCo un importo di circa 1 milione e 500 mila euro utile ai fini dell’acquisto dell’immobile dalla Sapienza.
A fronte dell’impegno di DiSCo ad acquistare l’area, l’Università rinuncia agli interessi sulla somma dovuta dal Comune di Mentana rispetto a quanto sancito dalla sentenza della Corte di Cassazione del 2020. Oltre a questo, Mentana potrà beneficiare di un ulteriore sconto del 50% su quanto dovuto. La somma complessiva di circa 5 milioni e 700 mila euro verrà pagata in parte dalla Regione Lazio (2 milioni e 500 mila euro attraverso il Fondo per la regolamentazione dei rapporti finanziari e patrimoniali conseguenti a processi di fusione o distacco tra comuni) e in parte dai Comuni di Mentana e Fonte Nuova. Mentana dovrà corrispondere circa 2 milioni di euro all’Università La Sapienza in dieci rate annuali a partire da marzo 2023, la quota restante di circa 1 milione e 300 mila euro verrà corrisposta nella medesima formula da Fonte Nuova a Mentana, che a sua volta la girerà alla Sapienza.
La soddisfazione della maggioranza
Quest’accordo è stato voluto e cercato con molta determinazione sia dall’amministrazione comunale di Fonte Nuova, ma anche dalla giunta regionale del Lazio, specialmente dal Presidente vicario Daniele Leodori. La delibera relativa all’accordo è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Fonte Nuova, anche se i consiglieri di Vita Nuova e Lega hanno preferito abbandonare l’aula e non esprimere il proprio voto.
“Penso di poter dire che questo sia il punto più importante di cui discutiamo da quando sono sindaco di questo Comune. Parliamo di un cambio di prospettiva per il nostro territorio. Questo è stato uno dei primi obiettivi perseguiti dall’amministrazione e anche dal sottoscritto”, ha dichiarato in Consiglio il sindaco di Fonte Nuova Piero Presutti con la voce spezzata dall’emozione. “Per il Comune di Mentana questa è una problematica che attiene soprattutto a questioni di bilancio, senza questo atto sarebbe in dissesto. Per noi invece ha una doppia valenza, oltre all’aspetto economico-finanziario c’è una valenza di riqualificazione del territorio. In questo accordo sono parti fondamentali l’Università e l’Ente per il Diritto allo Studio della Regione Lazio. Stiamo parlando di aprire una prospettiva su questo territorio di un vero progetto di rigenerazione urbana, un progetto pieno già di un contenuto importante”.
Altra figura centrale per raggiungere questo obiettivo è stata quella di Eleonora Panzardi, esponente in Consiglio di Rete Democratica.
“La votazione di oggi apre alla possibilità di veder sorgere sul nostro territorio un’area residenziale per studenti con attività culturali e ricreative connesse a servizio dei nostri cittadini; un’area che valorizzi il patrimonio del nostro territorio favorendo l’interazione della nostra popolazione con il complesso universitario, favorendo attività formative e culturali e azioni di contrasto alla povertà educativa – ha dichiarato la consigliera di Fonte Nuova, nonché segretaria cittadina del Pd –. Una grandissima opportunità per la quale dobbiamo ringraziare la Regione Lazio e il Presidente vicario Daniele Leodori, per essersi impegnato nel trovare una soluzione che potesse risolvere questo contenzioso ma soprattutto per aver garantito anche la futura valorizzazione dell’area posta a carico di Lazio DiSCo”.