Avete presente l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra? E la scoperta del Bosone di Higgs avvenuta nel 2012? Beh, nei laboratori sotterranei tra Svizzera e Francia c’è anche un pezzo di Mentana. Roberto Campagnola, fisico mentanese, si occupa dell’aggiornamento dei rivelatori di muoni per l’esperimento CMS. Il ricercatore fa base ai Laboratori Nazionali dell’Infn di Frascati, ma spesso si reca a Ginevra in missione.
“Noi costruiamo le camere a muoni: sono dei rivelatori che costituiscono lo strato esterno di CMS che è un ‘cilindro’ lungo 20 metri e alto 15 metri che pesa 15 mila tonnellate”, spiega il fisico.
CMS – Compact Muon Solenoid è un esperimento del Cern a cui partecipano più di 3000 ricercatori e al quale l’Italia dà un importante contributo sia per le risorse umane impiegate (un quinto dei ricercatori è italiano) sia a livello economico. Nello specifico si tratta di un esperimento di Ricerca Fondamentale.
Oltre a cercare di comprendere come è nato l’Universo e quali sono le leggi che lo regolano, la fisica delle particelle può dare risposte importanti anche per la nostra vita quotidiana. In particolare per quel che riguarda le sue applicazioni in campo sanitario.
“Le terapie moderne per la cura di alcuni tumori fanno uso di fasci di protoni prodotti con acceleratori di particelle, per esempio. O ancora, la produzione di radiofarmaci usati per le terapie di oncologiche, si avvale anche questa di acceleratori di particelle”, precisa Campagnola. “Un’altra importante applicazione in campo medico riguarda la Pet, una tecnica di diagnostica funzionale per l’analisi dei tessuti usata principalmente nella terapia oncologica. Durante l’esame della Pet sono coinvolti i decadimenti che prevedono l’emissione di un positrone che è l’antiparticella dell’elettrone”.
Questo ambito della fisica ha molteplici ricadute sulla vita di tutti i giorni, ma il suo scopo in realtà è diverso.
“La ricerca di base non è focalizzata su un obiettivo immediato. Il vero fine è quello di comprendere le leggi della Natura sapendo che un effetto positivo sulla vita quotidiana prima o poi ci sarà”, conclude il ricercatore.