Tivoli “patria del travertino”: intesa con il Centro

Il travertino “icona internazionale” è il cuore del protocollo d’intesa siglato dal Comune di Tivoli e dal Cvtr, il consorzio che riunisce il settore. Con la firma del sindaco Giuseppe Proietti accanto a quella del presidente del Centro per la Valorizzazione del Travertino Romano Filippo Lippiello, si mette nero su bianco la volontà da parte dell’amministrazione tiburtina di proseguire e intensificare la collaborazione con le imprese.

Il Centro, nato per legge regionale nel 1989, ha messo insieme le aziende e gli enti pubblici territoriali dove insistono le cave, quindi Tivoli e Guidonia Montecelio. Con la recente applicazione del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, in base quindi a quanto stabilito dalla legge, le due amministrazioni comunali sono dovute uscire dal consorzio.

Per questo Tivoli ha subito voluto procedere con la stipula del protocollo di intesa con il Centro che va non solo a confermare, ma a rafforzare la collaborazione nell’ottica di potenziare la filiera della pietra ornamentale che ha portato notorietà a Tivoli e Guidonia.

Il travertino di questa area, per collocare la tematica, è il materiale impiegato in ogni parte del mondo per realizzare opere di alto valore architettonico e artistico. Per capirne l’impiego, d’altronde, basta partire in un tour da Roma dove tra piazze, fontane, monumenti e palazzi, il travertino è la lingua che parlano l’arte e la storia.

Un settore che a livello produttivo “rappresenta una delle realtà più significative, sia in termini occupazionali che economici, della Regione Lazio”. Così è scritto nel protocollo che ricorda il ruolo del Centro per la valorizzazione: la promozione della cultura d’impresa verso un’economia di tipo circolare, l’organizzazione di mostre e ricerche, di iniziative solidali, la fornitura di servizi tecnici alle imprese, e ancora la formazione professionale, la sperimentazione tecnologica, l’attivazione nella ricerca di tecnologie innovative ecosostenibili. Tutte le azioni, insomma, che dalla produzione al marketing internazionale, aiutano le imprese a integrarsi pienamente nel territorio al meglio delle opportunità e di portare questo enorme valore (di materiale e di know-how) in giro per il mondo.

Dal 1992 il Comune di Tivoli deteneva il 10% delle quote del Centro, una strada percorsa che ha dato i suoi frutti, questo viene ribadito nel documento siglato da Proietti dove viene citata anche la recente mostra al Museo Civico che ha celebrato appunto la lunga storia del travertino di questa area. L’uscita dal consorzio, con la procedura di recesso della quota di partecipazione, è stata una scelta obbligata per rispettare la normativa contenuta nel decreto legislativo 175 del 2016, ma certo non equivale a un passo indietro nella cooperazione tra l’amministrazione e il Centro con l’obiettivo di valorizzazione il travertino.

Un impegno che il Comune “ritiene di strategico e pubblico interesse”. Per questo nasce il protocollo che dà vita a un tavolo tecnico interstituzionale “per condividere iniziative da promuovere sul territorio nel rispetto dell’ambiente finalizzate alla valorizzazione della risorsa mineraria, allo sviluppo economico produttive ed occupazionale e alla individuazione degli indirizzi programmatici di recupero ambientale e di riconversione post-industriale dei suoli estrattivi”.

Tra i nove articoli del protocollo si rinnova la collaborazione per presentare progetti di investimento nell’ottica del Pnrr, oltre alla concertazione delle delibere di settore, alla condivisione di studi e ricerche, all’impegno del Cvtr nel mettere la propria competenza tecnica per la realizzazione di opere di arredo urbano per Tivoli.

Cinque anni di intesa con queste basi e la nascita di un tavolo. E Guidonia Montecelio? L’amministrazione ha scelto, a livello burocratico, una procedura più complessa di recesso delle quote (messe all’asta senza risultati), ma si immagina che si andrà anche con la terza città del Lazio verso un documento condiviso che rinnovi la partecipazione di Guidonia e la sua identità come “patria del Travertino romano”.