Gavazzi: “Creare un hub vaccinale al Palasport è uno schiaffo a tutti gli sportivi di Tivoli”

Poche ore dopo l’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Tivoli con Nicola Zingaretti scoppia la polemica. Al centro delle critiche, la scelta di utilizzare per il servizio il Palasport: a esprimere sdegno è Martina Gavazzi, allenatrice di hockey in line di Tivoli che da alcuni anni, a causa di mancanza di strutture adeguate in città, esercita la sua professione a Civitavecchia. È arrivata a allenare la nazionale femminile di hockey in line junior ma non può farlo a Tivoli, la sua città, perché nel Palasport, in sintesi, si fa tutto tranne che sport.

Martina Gavazzi: “La storia del Palasport Paolo Tosto è un eterno controsenso”

“La recente notizia della creazione di un hub vaccinale al Palasport Paolo Tosto di Tivoli è uno schiaffo in faccia a tutti gli sportivi di Tivoli. Dopo anni di false promesse, aspettative, lavori che dovevano durare mesi e non sono ancora finiti dopo anni, si registra questo ennesimo capitolo di una storia che ormai è diventata a tutti gli effetti una farsa.
Ben venga la campagna vaccinale e ben vengano nuovi hub, ma ciò non deve significare sacrificare lo sport sull’altare della vaccinazione. Ci sono tanti posti a Tivoli in cui collocare questo hub o altri ancora dove crearne uno, come si fa in altre città dove si allestiscono strutture provvisorie o si utilizzano beni demaniali attualmente fermi. Ma non ci sono altri posti per fare sport.

La storia del Palasport Paolo Tosto è un eterno controsenso: ci si girano film, si fa la campagna vaccinale, ci si fa qualunque cosa tranne che sport. Il mondo del pattinaggio, dell’hockey, della pallavolo e tanti altri ancora sono anni che aspettano l’apertura di questo impianto sportivo con ansia, vista la drammatica carenza di strutture sportive a Tivoli.
Ed invece l’amministrazione conferma con i fatti ciò che era già chiaro a chi segue queste tematiche da vicino: nell’agenda politica del Sindaco e dell’attuale maggioranza lo sport è l’ultimo dei pensieri. Poco importa se i nostri campioni sono costretti a fare i pendolari per lo sport; poco importa se lo sport è uno dei principali veicoli di salute ed educazione per i nostri ragazzi; poco importa se erano stati avviati colloqui con federazioni e società sportive pronte a sobbarcarsi gli onori e gli oneri della gestione del palazzetto. 
La scelta di togliere lo sport dal Palasport è inaccettabile per tutti coloro che lavorano, praticano, sognano e vivono con lo sport e per lo sport. Voglio esprimere la mia più totale indignazione per questa scelta dell’amministrazione comunale, nella speranza, probabilmente vana, di un veloce passo indietro da parte di ASL e Comune.
La campagna vaccinale non si può fare sacrificando lo sport. Non si calpestino i diritti di quanti sognano, o sognavano, di poter finalmente giocare con indosso la maglia della propria città, nella propria città”.