È caos conti: Asa srl pronta a comprare un edificio comunale. Tivoli partecipa: “Il gioco delle tre carte”

Sono sempre i conti (che non tornano) a tenere banco nella politica tiburtina. In attesa di conoscere gli esiti della competizione di Città Metropolitana, che sta impegnando l’agone locale piuttosto intensamente, l’attenzione si concentra di nuovo sui soldi e in particolare sulle dichiarazioni lasciate in aula dall’assessore al Bilancio, Maria Rosaria Cecchetti. Questa volta a destare qualche perplessità sono state le esternazioni circa la possibilità da parte di Asa Srl, società di proprietà del comune stesso che si occupa della gestione dei parcheggi a pagamento, delle affissioni e del decoro del verde, di comprare un immobile comunale che si trova in Piazza Massimo. Una ipotesi che ha fatto saltare sulla sedia Tivoli Partecipa e i due consiglieri che la rappresentano in aula, Alessandra Fidanza e Nello de Santis, che si chiedono con quali mezzi economici si intenda portare a termine l’operazione.

La questione economica e i contratti non rinnovati: “al momento sono inesistenti o scaduti”

“Può l’Asa Srl acquistare dal comune di Tivoli un immobile? Pare proprio di sì, almeno stando a quanto dichiarato dall’assessore al Bilancio direttamente in consiglio comunale. La responsabile dei conti sostiene infatti che l’azienda possa comprare l’immobile di Piazza Massimo per 370mila euro. La domanda che noi le poniamo e ci poniamo è questa: con quali soldi? Forse con gli utili della gestione? Il comune è l’unico “cliente” dell’Asa srl che viene pagata con soldi pubblici per i servizi erogati. Se l’Asa srl avesse degli utili significherebbe il comune paga troppo per quei servizi. Una situazione assurda, considerando anche che L’Asa srl lavora addirittura senza i contratti”. Alla questione delle risorse economiche, infatti, si aggiunge quella dei contratti con cui l’azienda si sostenta, che arrivano direttamente dal municipio cittadino. “Al momento i contratti tra Comune e Asa Srl sono inesistenti o scaduti. Oramai un anno fa il Consiglio Comunale, all’unanimità, impegnò il sindaco a rivedere i contratti e a verificare la possibilità di eliminare la “scatola cinese” della proprietà delle azioni. Peraltro, il rappresentante del comitato del controllo analogo ha dichiarato in commissione che l’azione effettuata dal comune in questa direzione è inefficace. L’Asa Srl è una società detenuta al 100% dall’Asa Spa, detenuta a sua volta al 100% dal Comune di Tivoli. Una inspiegabile scatola cinese. È una società strumentale del Comune. L’Asa srl eroga servizi solo per conto del Comune e viene pagata solo dal Comune per i servizi che eroga. Il Comune le affida direttamente i servizi, senza gara, e per questo è tenuto ad effettuare sulla gestione dei servizi stessi un controllo analogo a quello che farebbe se i servizi li erogasse direttamente. Il Comune di Tivoli, con il suo bilancio, ha bisogno di tutto, meno di giochi delle tre carte. Chiediamo chiarezza e trasparenza. Vogliamo sapere i termini della questione. Vogliamo garanzie sull’efficacia e sull’economicità dei servizi erogati per conto del Comune. Il sindaco o l’assessore competente deve riferire dettagliatamente in consiglio comunale”.