Non ci sono spazi di manovra per portare l’istituto “Olivieri” al Bivio di San Polo. L’ipotesi su cui stavano lavorando in questi giorni le famiglie degli alunni che frequentano la scuola di formazione professionale, chiusa da Città Metropolitana il primo giorno di scuola a causa di problemi all’edificio che la ospita, non trova sponde. A spiegare le motivazione è lo stesso sindaco, Giuseppe Proietti, raggiunto telefonicamente sabato mattina, che in questi giorni ha più volte incontrato i genitori e gli insegnanti dei ragazzi rimasti senza aula.
Dal servizio di Striscia ai lavori già appaltati: la settimana nera degli alunni costretti alla DAD
Incontri che si sono svolti anche a margine della manifestazione indetta dieci giorni fa sotto il palazzo comunale, che ha visto tra le altre cose la presenza delle telecamere di Striscia la Notizia. Il tg satirico di Canale 5 in realtà, non è stato utile alla causa degli studenti: gli intervistati non erano tutti allievi della scuola e le ragioni della protesta sono parse confuse, nonostante avessero basi solide. Morale della favola le lezioni continuano a svolgersi in DAD, didattica a distanza, in attesa di sapere come verranno organizzati i doppi turni nelle altre scuole per far tornare i ragazzi in presenza. Tutto questo fino al mese di marzo, quando dovrebbero essere terminati i lavori per la realizzazione della Cittadella dell’istruzione, un complesso di prefabbricati di edilizia scolastica che sopperiranno alla mancanza fisica delle aule e dei laboratori fino al termine dei lavori di consolidamento del palazzo di viale Mazzini.
Proietti: “Mettere la scuola Bivio di San Polo? Siamo in aperta campagna e senza servizi”
Nessuna possibilità dunque di vedere le lavagne e i banchi trasportati al Bivio di San Polo, nell’ex complesso Lattanzi, come richiesto a gran voce da chi la scuola la frequenta. “I residenti del Bivio hanno le fosse biologiche perché non c’è l’allaccio al depuratore, questo è un elemento insormontabile. Inoltre siamo in aperta campagna, non ci sono servizi, mettere la scuola lì è impensabile”, dice Proietti. “Ho avuto dal Cotral il numero di corse degli autobus che passano sulla Tiburtina Valeria, sono 44 al giorno contro le 230 di Villa Adriana, senza considerare che non ci sono marciapiedi”, continua. “La distanza tra la stazione ferroviaria di Tivoli e il Bivio di è di 4,200 km, quella tra la stazione di Tivoli Terme e Villa Adriana 4,300 km”, conclude evidenziando la scarsa differenza tra le due ipotesi sul fronte mobilità. Insomma numeri alla mano secondo il municipio non c’è vantaggio nello spostamento proposto dai manifestanti. Dato a cui si aggiunge il fatto che i lavori per la Cittadella di Villa Adriana sono già stati appaltati per valore di 1 milione e 500mila euro. Cittadella che potrebbe dover ospitare altre scuole a rischio chiusura: i controlli da parte di Città Metropolitana, che ha l’onore e l’onore di occuparsi degli istituti di istruzione secondaria, stanno continuando e non è detto che tutti alla fine passino il test sul fronte della sicurezza.