Il sindaco di Fonte Nuova Piero Presutti ha illustrato in Consiglio la proposta presentata dai Comuni di Mentana e Fonte Nuova per chiudere la trattativa tra i due enti e l’Università La Sapienza in merito al contenzioso sull’area di Madonna delle Rose. I due Comuni, in base a questo schema, dovrebbero risarcire un valore che si attesta intorno al 41% rispetto a quanto stabilito dalla Cassazione, che il 27 gennaio 2020 aveva respinto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Mentana.
I dettagli
Il contenzioso risale al 1980, negli ultimi 20 anni i contatti per raggiungere un’intesa tra l’Università, il Comune di Mentana e il Comune di Fonte Nuova sono sempre stati costanti. “Su questa partita la Regione ha determinato nel 2009 che di questo debito il 49,8% sia a carico del Comune di Fonte Nuova e la rimanenza il 50,2% sia a carico del Comune di Mentana – ha detto il sindaco –. Su questa determinazione regionale c’è un contenzioso in atto. A livello amministrativo si è ormai concluso, mentre invece è ancora aperto a livello di magistratura ordinaria”. Presutti ha spiegato che la sua amministrazione appena insediata aveva richiesto e ottenuto un incontro con il vecchio rettore della Sapienza. La proposta formulata in quell’occasione riguardava l’abbattimento del debito del 50% attraverso una transazione ripartita tra i due Comuni: in termini economici per il Comune di Mentana, con una dilazione molto lunga nel tempo, e in termini di valorizzazione urbanistica sulla proprietà per quanto concerne il Comune di Fonte Nuova.
Fino alla sentenza della Cassazione i due Comuni hanno lavorato entrambi su questo doppio binario.
“L’Università si era dichiarata immediatamente disponibile a portare avanti la trattiva – ha continuato nel suo intervento Presutti –. Come Comune di Fonte Nuova ci eravamo subito attivati per portare avanti la nostra parte, ovvero la valorizzazione urbanistica sulla proprietà. La normativa urbanistica ci agevola in tal senso, ovvero la cosiddetta legge di rigenerazione urbana, dove terreni e aree che abbiano necessità di un recupero o di una riqualificazione possono avere delle procedure agevolate per ottenere una valorizzazione immobiliare al fine di arrivare a una riqualificazione del bene stesso”.
Dopo la sentenza di Cassazione che ha sancito i termini del rimborso dovuti alla Sapienza, per i due Comuni si è reso necessario formalizzare una proposta da inviare all’Università, in particolare per Mentana che aveva l’esigenza di non iscrivere a bilancio questo debito.
In questa proposta, presentata nei giorni scorsi, l’Università si accontenterebbe di una quota del 41%: il debito in carico a ciascuno dei due Comuni sarebbe poco meno di 2 milioni e 900 mila euro. In questo quadro, il Comune di Fonte Nuova attraverso lo strumento della legge di rigenerazione urbana può prendere in carico direttamente l’onere di effettuare la variante urbanistica per assegnare le quote di cubature alla Sapienza per ripagare il debito dovuto, senza passare per la Regione.
“Non vengono inserite cubature aggiuntive, si rimane all’interno di quelle previste dal Piano regolatore. Non viene neanche data la premialità in termini di cubatura che potrebbe essere data in questa operazione fino al 30%. Viene data la possibilità di fare il cambio di uso a residenziale per il 70%”, ha specificato ancora il sindaco di Fonte Nuova. “Siamo in attesa della risposta, dopodiché ci saranno i passaggi consiliari. Parliamo comunque di una bozza, per cui bisognerà anche sostanziare sicuramente di più i particolari: sia dal punto di vista economico per Mentana, che dal punto di vista tecnico-urbanistico per quel che ci riguarda”.
La proposta prevede anche la cessione da parte dell’Università al Comune di Fonte Nuova di un’area di 3 ettari per fare un parco urbano localizzato tra le due frazioni di Santa Lucia e Tor Lupara, più un’area di servizi privati su via di Santa Lucia.
Non solo Madonna delle Rose
Madonna delle Rose non è la sola questione aperta tra Mentana e Fonte Nuova. Tra i due Comuni resta da dirimere anche il contenzioso in merito a una serie di terreni gravati da uso civico o da livello, per i quali Fonte Nuova attualmente è in debito con Mentana.
“Sulla questione dei terreni c’è stata una valutazione dei tecnici regionali a dir poco assurda: la Regione ha stimato che i Comuni di Mentana e Fonte Nuova hanno dei diritti su dei terreni per oltre 20 milioni di euro – ha detto ancora Presutti –. Praticamente hanno attribuito dei valori come se fossero di piena proprietà per cui si è arrivati a questo valore che la Regione ha ripartito in virtù di dove questi terreni ricadono.
In una prima ipotesi di conguaglio c’era un credito a favore del Comune di Fonte Nuova di circa 700 mila euro, poi la Regione ha chiesto osservazioni ai Comuni. Mentana l’ha fatto, Fonte Nuova pare non l’abbia fatto. Comunque, l’assurdo è diventato pure beffa perché da 700 mila euro di credito siamo passati a 1 milione e 800 mila euro di debito nei confronti del Comune di Mentana, secondo questa determinazione regionale assunta. E anche su questo si è aperto un contenzioso a livello civile e amministrativo”.
Attualmente tra i due Comuni è attiva un’interlocuzione per definire i termini della questione ed è stata raggiunta una prima intesa. “Siamo d’accordo con Mentana di chiedere al Tar, di nominare un tecnico terzo che riprenda questa questione e faccia una nuova valutazione”, ha concluso il sindaco. Presutti conta di chiudere entrambe le partite, Madonna delle Rose e terreni gravati, entro settembre.