Antonio Capitano è Ambasciatore della Lettura

È Ambasciatore della lettura Antonio Capitano, lo scrittore e studioso di Guidonia Montecelio è stato nominato in qualità di divulgatore per la sua capacità di rendere la lettura un’occasione di crescita delle persone e della comunità. Un importante riconoscimento per Capitano che subito mette a disposizione del territorio le possibilità offerte dai Patti per la lettura, uno strumento di governance delle politiche di promozione del libro e della lettura adottato dal Centro per il libro e proposto a istituzioni pubbliche e soggetti privati. Possono aderire Comuni, Regioni, entità pubbliche, biblioteche, scuole, associazioni, librerie, case editrici, fondazioni, ospedali al fine di sostenere e incentivare la collaborazione permanente sui territori sempre e solo nel nome dei libri.

“Rendere la lettura accessibile, senza lasciare indietro le categorie più fragili – dice Capitano – è un altro obiettivo fondamentale del Manifesto del Patto per la lettura: allargare la base dei lettori e delle lettrici abituali e consolidare le abitudini di lettura, rivolgendo un’attenzione particolare agli ambiti in cui si registra un basso livello di partecipazione culturale”.

Il ruolo da ambasciatore della lettura

“Questo titolo che richiama quello delle missioni diplomatiche ha una immediata operatività nei territori di riferimento. Infatti l’istituto ministeriale che mi ha conferito questo riconoscimento, avendo ritenuto di selezionare 30 ambasciatori nella categoria divulgatori, di fatto ha cercato la copertura delle comunità relative all’intera nazione attraverso dei riferimenti in termini di umane risorse che si sono sempre distinte per la complessiva attività di promozione della lettura. Tuttavia, restringendo il campo alle conseguenti possibilità di rappresentare la propria comunità di appartenenza largamente intesa anche in senso territoriale, in qualità di ambasciatore ho già in mente di lanciare diverse iniziative di prossimità che saranno a breve proposte al Centro per il Libro e la Lettura ma che sono sostanzialmente connesse all’identità locale da sviluppare tenendo presente le peculiarità e le caratteristiche della propria zona di riferimento.

Da Pinocchio alla Triade Capitolina

“In questo senso sto già pensando di lavorare al cinquantenario dello sceneggiato televisivo le Avventure di Pinocchio attraverso la riscoperta del testo fondamentale di Collodi e alla connessione con i nostri luoghi dove lo stesso è stato girato nella scena del paese dei balocchi. Ma non solo. La lettura significa anche una nuova lettura del territorio in una sorta di riconversione culturale dei tratti caratteristici che possano tenere conto anche della connessione tra storia e letteratura. In questo senso anche la vicenda del ritrovamento della Triade Capitolina che costituisce una potente struttura narrativa ma anche base avvincente per una sceneggiatura cinematografica”.

La Sicilia e l’Arte

“Ragionando, invece, in termini nazionali sono molto intrigato dalla recente scoperta di un dattiloscritto di Gesualdo Bufalino sulla vicenda umana di Donna Franca Florio. Da siciliano potenzialmente queste pagine potrebbero ridisegnare lo sguardo verso la Sicilia. Inoltre l’Arte impatta notevolmente sulla lettura. C’è un mio libro di prossima uscita, concluso nel 2020, che intende affrontare le cronache di episodi dimenticati. Lettura o rilettura. È sempre questa la dicotomia”.

Il territorio, i talenti da valorizzare e il ruolo del Comune

“Da ultimo le potenzialità della lettura possono contribuire a una nuova identità territoriale. A partire dai Patti ma anche più in generale le amministrazioni locali dovrebbero prevedere uffici preposti esclusivamente alla promozione di pagine edite, inedite anche attraverso la possibilità di scoprire talenti a due passi da casa e valorizzarli. C’è comunque necessità di massima attenzione – conclude Capitano – per non perdere l’opportunità di bandi e finanziamenti per consentire in primis ai Comuni di sviluppare la lettura avvalendosi anche di tutti quei soggetti che per natura sono più sensibili alla promozione e alla divulgazione”.