Bombardamenti di Tivoli: cerimonia in memoria delle 466 vittime

Settantasette anni fa Tivoli venne gravemente colpita dai bombardamenti aerei che – nel pieno della seconda guerra mondiale – alle 9,46 del 26 maggio 1944, uccisero 466 civili tra donne, uomini, tanti bambini piccoli e piccolissimi con le loro mamme e i loro nonni, sorpresi dalle bombe nelle attività quotidiane.

L’amministrazione comunale ha ricordato questa mattina, alla presenza di una delegazione ridotta di autorità, i tiburtini periti sotto ai colpi di quel raid. La ricorrenza è stata celebrata con una cerimonia tenuta per il secondo anno consecutivo in tono minore per evitare assembramenti in un contesto di emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 che ancora esige la massima attenzione per evitare la diffusione del contagio. L’omaggio ai caduti civili si è tenuto alle 10 a piazza Garibaldi, davanti al monumento intitolato alle vittime tiburtine, dove è stato deposto un cuscino di fiori e osservato un minuto di silenzio accompagnato dal suono della tromba, per poi spostarsi al cimitero monumentale cittadino. Davanti al monumento, alla piccola cappella cimiteriale e ai luoghi in cui vennero sepolti i caduti, sono state deposte le corone di fiori in memoria delle vittime. Don Bruno Leone ha rivolto un pensiero ai caduti, alle loro vite interrotte tanti anni fa, ricordando però anche i disagi dell’oggi: la mancanza di lavoro, le disuguaglianze sociali, i pericoli e le preoccupazioni per la salute vissute soprattutto in questo anno di pandemia. Il cappellano del cimitero ha poi pronunciato una preghiera per la pace nel mondo: «La pace è un dono di Dio che dobbiamo portare sempre con noi, nel nostro cuore», rivolgendo un pensiero «ai bambini di tutto il mondo, soprattutto a quelli che soffrono per povertà, abbandono, o perché vivono in un contesto di guerra».

Alla cerimonia hanno preso parte, oltre a don Bruno: il sindaco Giuseppe Proietti; la vicecomandante della polizia locale Eleonora Giusti con il gonfalone del Comune di Tivoli; il comandante del corpo militare del centro Italia e servizi alla capitale Roberto Spremberg; il vicecomandante della stazione dei carabinieri di Tivoli Giuseppe Fertitta; il consigliere del sindaco per le associazioni combattentistiche, d’arma e di polizia, ricorrenze e cerimonie militari, Paolo Cicolani; due volontari dell’associazione nazionale dei carabinieri e il trombettiere Gianluca Tiso.

«Ciò che ancora oggi ci colpisce di quella giornata di 77 anni fa, che ha macchiato per sempre la storia non soltanto di Tivoli ma del Paese intero», dice il sindaco Proietti, «sono l’indifferenza e la crudeltà con cui vennero colpite persone inermi che nulla avevano a che fare con la guerra: bambini da uno a dieci anni di vita, donne, anziani. Il ricordo delle loro vite interrotte deve essere ancora oggi un monito affinché mai più ci siano guerre e contrapposizioni tra i popoli».